Si appresta tra poco più di 24 ore a passare per le vie della città, FIORE DEL CIELO disegnata da ARTURO VITTORI fratello del più celebre ROBERTO astronauta nati e cresciuti nel viterbese il modello della macchina di Santa Rosa che per la quinta e ultima volta a meno di qualche ripensamento riempirà di gioia le vie della città.
I cambiamenti rispetto allo scorso anno stanno nel colore, è stata color oro e ora è bianca, in più verrà fatta una girata in più a Piazza del Teatro cosa mai fatta nella storia, ricordiamo che le girate che normalmente si effettuano a Piazza del Comune vengono sempre fatte con una dedica ben precisa a persone generalmente, e ricordo che la girata per i facchini rappresenta uno sforzo in più di notevole spessore, da qui la dedica.
I più vogliono che il trasporto della Macchina di Santa Rosa prenda origine dalla traslazione del corpo di Santa Rosa da Santa Maria in Poggio al Monastero di San Damiano, avvenuto il 4 Settembre 1258 ad opera di Papa Alessandro IV accompagnato da quattro cardinali.
Si narra che il Pontefice recatosi nel luogo della sepoltura della verginella viterbese non riuscisse a individuare il punto preciso dove era quel corpo riposto nella terra, allora d’un tratto dal pavimento spuntò una rosa. Era lì il luogo dove iniziare lo scavo per disseppellire Rosa.
Il 15 Maggio 1512 con una decisione del Consiglio comunale venne ufficialmente consacrata la festa in onore di Santa Rosa, da celebrarsi ogni anno il 4 Settembre, istituendo anche una processione.
Può raggiungere l’altezza di trenta metri e un peso di cinquanta quintali circa. E’ trasportata a spalla da cento, centoventi uomini che sono detti Facchini di Santa Rosa.
Questi indossano un caratteristico vestito di color bianco formato da: fazzoletto legato alla corsara, camicia a maniche lunghe arrotolate sino al gomito, calzettoni, pantaloni alla zuava, fascia stretta alla vita di color rosso e scarponi alti di cuoio nero, con stringhe.
Ogni anno la sera del 3 settembre viene ripetuto questo trasporto, e solamente un anno, il 9 luglio 1983, venne fatto un trasporto straordinario in occasione della visita di GIOVANNI PAOLO II.
Un atto di fede che si ripete e di cui i viterbesi vanno fieri.
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