L'INCHIESTA – Viterbo è sotto inchiesta.
L’Authority per l’energia elettrica e per il gas, su istanza dei comuni del Lazio sottoposti a ordinanze restrittive per l’uso del servizio idrico, ha avviato un’istruttoria conoscitiva sulla vicenda dell’emergenza arsenico nell’acqua e nei cibi, principalmente nel pane.
Lo scopo dell’indagine è quello di verificare l’adeguatezza del servizio sostitutivo offerto ai cittadini del viterbese.
Entro 180 giorni, questo il termine previsto per concludere l’indagine, bisognerà accertare anche la pianificazione degli investimenti previsti dalle Carte di servizio per risolvere il problema.
LO SCIOPERO DELLA SETE A STAFFETTA – Mentre l’Autorità competente porta avanti le indagini, da un’iniziativa del candidato sindaco di Viva Viterbo, Filippo Rossi, alcuni cittadini hanno avviato uno sciopero della sete a staffetta.
Due giorni fa, il 14 aprile, proprio il candidato sindaco ha dato il via all’iniziativa per poi passare il testimone ad un’altra persona che ha deciso di aderire all’iniziativa, e così via.
Una protesta che coinvolge tutti, “al di là di ogni schieramento politico. Questo è uno sciopero della sete a staffetta per tutto quello che non è stato fatto contro l’arsenico e che invece si poteva fare in questi anni”, ha affermato Filippo Rossi.
“Inoltre, il nostro primo atto – ha continuato – sarà quello della convocazione di un Consiglio comunale ad oltranza e aperto agli interventi di associazioni, esperti, organizzazioni e cittadini per trovare una soluzione al problema arsenico”.
Il calendario della staffetta è già completo fino alla fine del mese; Rossi ha anche annunciato i nomi di quanti vi parteciperanno. Ma l’invito è ancora aperto a tutti: chiunque volesse prender parte all’iniziativa può segnalare la sua adesione sulla pagina Facebook ‘Viva Viterbo’.
Lo sciopero a staffetta funziona così: “Un giorno ciascuno, passandoci simbolicamente il testimone della protesta, contro una situazione che va avanti da anni sulla pelle delle persone. Invito tutti i cittadini a partecipare. Non si possono più costringere le famiglie a comprare l’acqua nei supermercati o andare alla fontanelle come si faceva fino a un secolo fa”, ha commentato Rossi.
Un’iniziativa simbolica, quella ideata da Filippo Rossi, per riscattare la dignità dei cittadini che da anni vivono questa emergenza, per la quale non sono state nemmeno adottate le misure necessarie nei tempi previsti e specificamente dettati dall’Unione Europea.
Una situazione drammatica, quella dell’emergenza arsenico nell’acqua. Acqua per cui i cittadini del viterbese continuano a pagare la bolletta, come se fosse potabile, nonostante sia contaminata dalla sostanza cancerogena.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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