Cooperative di comunità contro lo spopolamento dei nostri borghi e periferie
Le cooperative di comunità promuovono la partecipazione della popolazione residente alla gestione dei beni e dei servizi collettivi
Valorizzare le comunità locali cercando di stimolarne l’autonoma organizzazione è l’obiettivo della proposta di legge sulle “disposizioni in materia di cooperative di comunità”, approvata dal Consiglio regionale del Lazio.
Una nuova forma di attività d’impresa cooperativa
“Vorrei ringraziare i colleghi Eleonora Mattia, prima firmataria di questa legge, Salvatore La Penna ed Emiliano Minnucci per aver proposto un provvedimento che costituisce un ottimo strumento per disciplinare il riconoscimento delle cooperative di comunità, una forma di attività di impresa cooperativa, radicata nei territori, che risponde a principi di sussidiarietà orizzontale, solidarietà e cooperazione”, così commenta Marco Vincenzi, presidente del gruppo del PD in Consiglio regionale del Lazio.
Una legge molto attesa, che secondo Legacoop, “concede una nuova vita ai tanti borghi che negli anni hanno subito fortemente lo spopolamento, aree interne, ma anche zone montane, che sono essenziali alla vita culturale ed economica della Regione e la cui importanza stata riscoperta specie in tempi di pandemia, che ha visto forti trend di uscita dai grandi centri urbani. C’è poi tutto il tema delle periferie, specie in una città come Roma, che possono essere ripensate e riqualificate a partire da esperienze territoriali virtuose, messe in rete e adeguatamente supportate”.
Cosa sono le cooperative di comunità
Sono definite “cooperative di comunità” le società cooperative che al fine di contrastare fenomeni di spopolamento, declino economico, degrado sociale e urbanistico, promuovano la partecipazione della popolazione residente alla gestione dei beni e dei servizi collettivi. Il riconoscimento di tali cooperative avviene tramite l’istituzione di un apposito Albo regionale, che consentirà l’accesso ad agevolazioni ed opportunità garantite dalla regione, tra cui la concessione di aree e beni inutilizzati per finalità di interesse generale.
La legge approvata prevede che le cooperative di comunità e i loro consorzi, di cui possono essere soci sia le persone fisiche che le persone giuridiche, possano realizzare uno o più scambi mutualistici. Nell’ottica della cooperativa di comunità ogni socio-cittadino condivide le proprie abilità dopo aver definito, in maniera collettiva e insieme agli altri soci-concittadini, i bisogni del contesto territoriale di riferimento. Anche con il coinvolgimento degli Enti Locali attraverso appositi accordi, soprattutto nell’attuazione delle politiche attive del lavoro, forme di sostegno finanziario per la costituzione e lo sviluppo delle cooperative stesse, agevolazioni Irap nel caso siano anche cooperative sociali e incentivi all’occupazione.
Uno stanziamento complessivo di 900 mila euro
Si prevede uno stanziamento complessivo di 900 mila euro nel triennio 2021-2023 (per ciascuna annualità 100 mila euro per la parte corrente e 200 mila per la parte in conto capitale).
“L’autonoma organizzazione dei cittadini per creare nuovi modelli di economia, attraverso beni e servizi spesso innovativi, è un’energia da valorizzare, che crea nuove opportunità lavorative e soprattutto rafforza e valorizza le potenzialità di tanti nostri territori, che spesso rischiano l’abbandono”, conclude Marco Vincenzi.
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