Al momento, lo spauracchio del coronavirus sta facendo più danni del virus stesso. Soprattutto in una città come Roma, in cui tutti i test effettuati sono risultati negativi, «compresi i casi di Nettuno e quelli dell’A.O Sant’Andrea», come ha spiegato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
Non si è quindi registrato alcun caso autoctono, e in più i tre pazienti provenienti dalla Cina che erano stati ricoverati allo Spallanzani sono praticamente guariti. Eppure, malgrado i freddi dati indichino che non c’è nessuna emergenza, la psicosi irrazionalmente dilaga.
I supermercati sono presi d’assalto, sia pure senza fare (ancora) scorte da bunker. Le farmacie hanno esaurito mascherine e disinfettanti, che vengono vergognosamente rivenduti a prezzi esorbitanti. E si erano anche diffuse false voci sulla chiusura delle scuole e sul divieto di manifestazioni pubbliche, notizie che da via della Pisana sono state definite «completamente prive di fondamento».
Vero è che, per motivi precauzionali, sono stati rinviati i concorsi pubblici sul territorio, a partire dal test di medicina al Campus Biomedico, e annullate le gite scolastiche, incluso il “Viaggio della Memoria” ad Auschwitz. In effetti, il turismo è il settore che maggiormente sta soffrendo la crisi da COVID-19, a maggior ragione nella Città Eterna dove, a poche settimane dalla Pasqua, le prenotazioni sono ferme e fioccano le disdette.
«La paura uccide più della spada» direbbe l’autore americano George R. R. Martin. E dire che le misure cautelative sono molto semplici, come illustrato dal Governatore Nicola Zingaretti: «lavarsi spesso le mani, usare igienizzanti negli uffici pubblici, non andare, se c’è immediatamente un pericolo, al Pronto soccorso, ma telefonare ai numeri utili», il 112 per l’Urbe e la Città Metropolitana e il 1500 per le altre province laziali.
«Quello che bisogna fare è intervenire sulla prevenzione» ha aggiunto il sindaco della Capitale Virginia Raggi mentre annunciava la «sanificazione straordinaria e ancora più accurata dei mezzi pubblici». Inoltre, su richiesta della Regione il Campidoglio si sta dotando di dispenser di gel disinfettante da collocare negli uffici pubblici e aperti al pubblico.
No all’isteria, insomma, nessun allarmismo, ma anche nessuna intenzione di abbassare la guardia. Roma, dopotutto, non è stata costruita in un giorno: e ci vorrà ben più di un germe per metterla in ginocchio.
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