Coronavirus. Primo italiano positivo al test, ricoverato allo Spallanzani
L’uomo, tra i 30 e 40 anni, era in quarantena alla Cecchignola, ma accusava febbre e sintomatologie influenzali
C'è un primo italiano positivo al test del Coronavirus, NcoV-19. Era stato fatto rimpatriare con altri 55 italiani residenti a Wuhan, e per precauzione il gruppo era stato isolato nella struttura della Cecchignola, alla periferia di Roma per essere monitorati costamente per un arco di tempo di 15 giorni, periood di incubazione del virus.
L'uomo, tra i 30 e 40 anni, soffre di un "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale".
Il viceministro per la salute Silemi, annuncia che si sta pensando di allungare il periodo di quarantena degli altri 55 italiani, che comunque sono tutti in buono stato di salute e non accusano sintomi respiratori.
Per quanto riguarda i due pazienti cinesi che sono intanto ricoverati anch'essi allo Spallanani, le loro condizioni di salute sono critiche e si stanno tentando terapie sperimentali già utilizzate contro Hiv ed Ebola, cle quali sembrano avere effetti inibitori anche sul Coronavirus.
Si infittisce il mistero intorno alla morte del medico-eroe cinese, che aveva denunciato la presenza di un nuovo virus, senza essere creduto e a cui era stato intimato dal governo cinese di non procurare falsi allarmi. Li Wenliang rappresenta ora anche una sorta di martire nazionale, che il regime ha tentato di oscurare.
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