Cosa è cambiato nel mondo delle arti durante questi anni del XXI secolo?

Chi è l’artista di questo secolo e come è considerato?

Cosa è cambiato nel mondo delle arti durante questo primo ventennio del XXI secolo? Questione che vuole proporre un dibattito, quale motivo portante  di questo spazio, che, appunto chiameremo "SpazioArte". Sappiamo che la cultura si pone come un edificio strutturato secondo canoni che col tempo non riescono più a contenere il nuovo, bisogna dare voce a coloro che hanno intenzione di proseguire nel cammino della ricerca. Chi è l'artista di questo secolo e come è considerato? Dobbiamo un attimo fare qualche passo indietro: posto che nei secoli scorsi la cultura era solo privilegio di pochi, l'arte se poteva essere per tutti non era comprensibile a tutti, quindi si svolgeva solo in ambienti lontani dal quotidiano, in questa nuova epoca, e con l'avvento computazionale, un artista ha più spazio per esporre il proprio operato, ma cosa bisogna arginare o addirittura irrompere da questi stessi argini?

Forse il troppo relegarsi al passato, come unico momento di vera cultura, è diventato una forma di ritualità del mito? Probabilmente  non si riesce a togliere il velo della distanza spazio-temporale tale che è impossibile fondere gli orizzonti del sapere? C'è  molto da dire, Arte significa costruire in base alla provenienza, apprendere e modificare, analizzare e crescere, con, e per il nuovo, che non sempre trova consensi. Ci si sofferma poco sulla biografia dei grandi che hanno lasciato impronte eterne, proprio perché, emarginati, eppur geniali, considerati folli, ma il loro dire era troppo avanti, per una società ancora impreparata.

Dove sta la differenza oggi, ammesso che ci sia? Stessa cosa accade in questo tempo, quanti hanno talenti da donare al mondo, ma continuano a passare per i tribunali del pregiudizio? Il concetto non ha cambiato la forma, riconscere l'autenticità di un artista  contemporaneo, è ancora  difficile. SpazioArte, tra i diversi fini, pone l'attenzione ai nuovi paradigmi culturali ancora ai margini di una società che attinge, quasi infruttuosamente, da ciò che è stato, e che tale ancora rimane. Pertanto oltre a tematiche sull'arte, si darà voce agli artisti, che nel loro percorso  formativo ed informativo hanno fede nella vita. Nel mondo c'è tanto da scoprire, e quindi da proporre, c'è quindi necessità  di un "luogo" dove l'espressione sia  il leit-motiv che incoraggia.

Anzitutto si chiarirà  come strutturare la comprensione, come interpretare, in virtù del vissuto, e quale è, soprattutto,  la forza che spinge l'uomo ad elaborare per donare, e qui si farà riferimento a Gadamer, e sulla base di questi proporre il Nuovo Circolo Ermeneutico. La psicologia potrebbe essere  coadiuvante, senza però, correre il rischio di attaccare etichette diagnostiche, prassi ancora imperante, e che molto probabilmente crea barriere e discriminazioni. L'Arte è un modo di dire subliminale, che adotta   linguaggio arcano, cioè simbolico, l'uomo deve trovare il coraggio di saper affondare in questo oceano, e riemergere e soprattutto sapersi raccontare, senza nascondersi. Rischio o provacazione? Entrambi.

La questione base è: la società  come sta funzionando e verso quali orizzonti sta procedendo? SpazioArte deve essere la porta di un edificio sovrastante  sulle basi di chi ci ha preceduto, ma soprattutto creare sinergie. Spazio-Arte è qui, in attesa del fischio. Siamo pronti a partire?

 

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