Covid-19, nel Lazio riaprono i reparti. L’appello dei medici: “Vaccinare i giovani”
L’età media dei nuovi contagiati da Covid-19 è di 23 anni
Nelle ultime ore sono stati resi noti i dati di aumento dell’indice Rt dell’incidenza nel Lazio. Da venerdì 16 luglio, inoltre, è stata predisposta la riapertura dei reparti Covid nelle strutture ospedaliere della Regione. L’aumento dell’incidenza sarebbe dovuto soprattutto ai giovani, che si riuniscono e viaggiano, mentre la riapertura dei reparti Covid è una misura precauzionale che non deve destare preoccupazione. La situazione negli ospedali del Lazio è infatti sotto controllo.
Mentre i nuovi casi di positivi al coronavirus sono aumentati dell’80% rispetto alla scorsa settimana – l’età media dei contagiati è di 23 anni – nel Lazio, nella giornata di ieri, si sono superate le 6,2 milioni di dosi di vaccini anti Covid-19 somministrate. Si stima che nella prima settimana di agosto il 70% della popolazione adulta avrà ricevuto due dosi di vaccino.
Vaccinare i giovani
Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio, affronta così la questione giovani: “I casi di oggi, a Roma, sono 340, ma la bassa pressione sulla rete ospedaliera dimostra l’efficacia dei vaccini. Occorre però vaccinare la popolazione dei più giovani.” Queste le sue parole all’odierno appuntamento in videoconferenza della task-force regionale Covid-19.
Condiviso l’appello alla vaccinazione dei ragazzi da parte del Direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, che sostiene così quanto dichiarato da D’Amato: “in questa fase si contagia la popolazione più giovane che non è ancora stata vaccinata. I ragazzi, giustamente, si rivedono, vogliono andare in vacanza. Prendiamo coscienza di questo: abbiamo bisogno di vaccinare i più giovani e anche gli over 60 che ancora mancano”
La riapertura dei reparti Covid nel Lazio
In vista dell’aumento dei contagi la Regione ha deciso anche di riaprire i reparti Covid all’interno delle strutture ospedaliere. Si parla del sistema di “apertura a soffietto”, riferendosi al modello di rimodulazione sanitaria basato sull’andamento dei contagi. Non si tratta di una misura di emergenza, ma di una precauzione da adottare per non commettere due volte lo stesso l’errore. No ad allarmismi, a misure rigide e a sottovalutare la pandemia quindi. Sì a elasticità delle Istituzioni, buon senso e rispetto delle norme.
La direttiva risale alla giornata di venerdì 16 luglio, A redigere tale richiesta è stato Massimo Annicchiarico, il Coordinatore dei reparti Covid. il quale l’ha inviata a tutti i dirigenti sanitari. La misura è stata adottata in vista di una possibile impennata di ricoveri. La Regione sta così dimostrando di voler essere preparata, e di non voler essere colta alla sprovvista.
Una precauzione necessaria
La notizia sta comunque destando preoccupazione fra la popolazione, che teme a una nuova ondata di ricoveri, conseguente a un’impennata di contagi. La situazione degli ospedali della Regione è però sotto controllo. Stando all’ultimo bollettino Regionale, i pazienti positivi al Covid registrati sarebbero 130 in tutta la Regione. Di questi, 29 sono in terapia intensiva.
Reparti Covid della Regione
Le 565 postazioni della terapia semi intensiva e ricoveri ordinari, e le 141 postazioni in terapia intensiva riguardano il Policlinico Umberto I, la Casa di Cura Città di Roma, lo Spaziani di Frosinone, e il Santa Maria Goretti di Latina.