Come riportato dall’agenzia Dire, il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe ha rilevato nella settimana 9-15 febbraio, rispetto a quella precedente, una diminuzione di nuovi casi (-32,3%), decessi (-16%) e attualmente positivi (-19,6%). Scendono anche i casi di isolamento domiciliare (-19,6%), i ricoveri con sintomi (-14,9%) e le terapie intensive (-18,7%).
Il Presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, ha spiegato: “I nuovi casi settimanali registrano per la terza settimana consecutiva una netta flessione. Un crollo imputabile sia al netto calo dei tamponi, sia alla ridotta circolazione virale che rimane ancora elevata, come documenta la sostanziale stabilità del tasso di positività dei tamponi antigenici rapidi”.
Il numero dei nuovi vaccinati tra gli over 50, sebbene l’obbligo vaccinale e quello di Green Pass rafforzato sui luoghi di lavoro siano entrati in vigore, scende ulteriormente del 43,8%. Al 15 febbraio, inoltre, sono ancora 7,1 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2 milioni guarite da meno di 180 giorni.
“La discesa della quarta ondata insieme alle elevate coperture vaccinali e all’arrivo della primavera permettono di guardare al futuro con ragionevole ottimismo, al netto di nuove varianti più contagiose o più gravi” ha proseguito Cartabellotta. “Tuttavia, se da un lato questo permette di allentare progressivamente le restrizioni, dall’altro la consapevolezza della stagionalità del virus impone a governo e regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d’autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili”.
“È necessario tenere in conto anzitutto, viste le attuali incertezze sulla durata della copertura della terza dose sulla malattia grave, dell’eventuale necessità di un richiamo prima del prossimo inverno. In secondo luogo, i non vaccinati (anche se guariti) e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster si ritroveranno nuovamente esposti al virus.
Con il verosimile termine dello stato di emergenza, l’organizzazione della campagna vaccinale passerà interamente in mano alle Regioni, con il rischio di enfatizzare le attuali difformità in termini di performance”.
“Ecco perché, al di là della querelle su Green Pass e mascherine, è fondamentale volgere già adesso lo sguardo sullo scenario del prossimo autunno-inverno, verosimilmente caratterizzato dalla ripresa stagionale della circolazione virale parallela al declino delle coperture vaccinali. Un ‘film’ che, peraltro, andrà in onda in un clima di campagna elettorale per le politiche del 2023″.
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