L’inizio di ottobre sancisce l’arrivo dell’autunno e con esso tornano le preoccupazioni per l’aumento dei contagi da Covid-19, ma anche dell’ormai quasi dimenticata influenza stagionale.
Questo possibile cockatail micidiale è stato definito dagli esperti “la tempesta perfetta”. Dall’influenza si prevede saranno colpiti 7 milioni di italiani, intanto il virus Sars-CoV2 fa registrare un incremento dei casi arrivando ai 13mila. Nella giornata di ieri, lunedì 3 ottobre, il bollettino sanitario ha registrato +7 delle terapie intensive, il 15,5% come tasso di positività, mentre i ricoveri ordinari sono aumentati di 228.
Per attenuare le conseguenze di questa combo pericolosa i medici e le istituzioni sanitarie stanno incoraggiando i cittadini a procedere con la co-vaccinazione.
L’ordinario di malattie infettive dell’Università Tor Vergata di Roma Massimo Andreoni, al quotidiano La Stampa, ha assicurato che la doppia vaccinazione non porterebbe ad alcuna contro indicazione. I vaccini antinfluenzali saranno gratuiti e raccomandati per over 60, bambini da 6 mesi a 6 anni e soggetti fragili.
La comunità scientifica e in particolare il virologo Fabrizio Pregliasco, sempre al quotidiano La Stampa, rassicura su una nuova ondata di Covid, poiché “il livello di immunizzazione, tra il numero di vaccinati e infetti è piuttosto alto”. Per questo motivo, il rischio di ammalarsi si è ridotto notevolmente rispetto un anno fa.
Tuttavia, dato l’arrivo dell’autunno lo stesso Pregliasco invita alla prudenza e concorda con l’eventualità di una doppia dose vaccinale: quarta dose di Covid e quella antinfluenzale. I vaccinati con la quarta dose per adesso sono circa 3 milioni e 200mila, ossia il 16,6%, un gruppo per il medico troppo ridotto.
A confermare la tesi degli scienziati è anche uno studio britannico, pubblicato dalla rivista scientifica Lancet. Il quale ha dimostrato che, dopo aver somministrato a metà pazienti la doppia vaccinale e all’altra metà una anti-covid e l’altra con il placebo, dopo circa 6 settimane gli effetti collaterali erano minimi in entrambi i gruppi.
Grazie a questo studio “è stato dimostrato che la vaccinazione con i due vaccini in contemporanea stimola meglio il sistema immunitario rispetto a quella con un singolo immunizzante. Per questo la co-vaccinazione è fortemente raccomandata, a partire da fragili e anziani”, sottolinea Andreoni.
Inoltre, non dobbiamo sottovalutare l’influenza, ma anzi, come afferma Andrea Cella, consigliere della Società Italiana di geriatria ospedale e territorio (SIGOT), “dobbiamo prepararci a contrastare la maggiore aggressività del virus influenzale. Visto che in questi due anni di pandemia ha avuto modo di evolversi, mentre le nostre difese immunitarie sono state poco stimolate da lockdown, mascherine e distanziamento”.
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