Covid, il prof. Crisanti: “Se avessi un figlio piccolo esiterei a vaccinarlo”
“Ho alcune riserve concettuali: i bambini sono un falso problema. La priorità è la terza dose negli adulti” dichiara Crisanti
In seguito al via libera dell’European Medicines Agency sul vaccino anti Covid per i bambini dai 5-11 anni, il professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova, ha espresso le sue perplessità sulla questione intervenendo alla trasmissione televisiva Piazzapulita su La7.
“Se avessi un figlio piccolo esiterei a vaccinarlo”
“Se avessi un figlio piccolo lo vaccinerei? Sarei esitante. Non vedo questa fretta nei bambini. La priorità assoluta è la terza dose agli adulti – ha affermato Crisanti – i bambini sono un falso problema. Ho alcune riserve concettuali. Primo, il numero dei bambini sottoposti al trial sono obiettivamente pochi. Questo trial non ha misurato la trasmissione ma solo gli episodi clinici. La maggior parte dei bambini non sviluppa episodi clinici. Di fatto non sappiamo se vaccinando i bambini blocchiamo la trasmissione. Poi aspetterei i dati di Israele che darà su migliaia di bambini. Non vedo perché tutta questa fretta”, ha evidenziato il microbiologo.
Super Green Pass
“Super Green Pass? Va nella direzione giusta, elimina dalla circolazione persone potenzialmente portatrici di infezione. Vedo alcune misure di difficile attuazione, come quella che prevede l’uso della Certificazione Verde per salire sugli autobus. Così facciamo un favore a chi produce i tamponi, senza nessun effetto. Era più semplice prevedere l’uso della mascherina FFP2, la quale dà sicurezza del 98%. Chi è tamponato va controllato, chi indossa l’FFP2 è facilmente individuabile”, ha continuato Crisanti.
Tamponi rapidi
“Tamponi rapidi? Un anno fa ho detto che hanno una sensibilità nettamente inferiore rispetto a quelli molecolari. L’uso indiscriminato dei tamponi antigenici seleziona varianti che non possono essere identificate. Il governo deve impegnarsi per fare le terze dosi il prima possibile. La battaglia non si vince solo con il vaccino: bisogna aumentare la capacità di fare tamponi molecolari”, conclude il professor Andrea Crisanti.