Covid, Lazio maglia nera d’Italia. Gli esperti: in vacanza solo dopo il vaccino
Sale il tasso di incidenza e il “pericolo restrizioni” è vicino. Con le nuove disposizioni: minore rilevanza attribuita al numero di contagi
“Oggi su quasi 8mila tamponi nel Lazio e oltre 27mila antigenici per un totale di quasi 35mila test, si registrano 500 nuovi casi positivi e 2 decessi. I ricoverati sono 105, le terapie intensive sono 25 e i guariti sono 175. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 6,5% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende allo 1,4%. I casi a Roma città sono a quota 339″, lo dichiara l‘Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, a fronte della rapida escalation del tasso di incidenza.
Lazio: rischio di ritorno in zona gialla
Infatti ieri, sabato 17 luglio, il Lazio è risultata la maglia nera dell’intera penisola (davanti a Lombardia con 438 e Veneto con 424). Siamo la regione con il maggior numero di positivi per il secondo giorno consecutivo, con un tasso di incidenza che continua a salire. E il rischio di abbandonare la fascia bianca – nell’immediato futuro – è sempre più vicino.
Le nuove disposizioni
Ad impedire il ritorno in zona gialla, però, potrebbero arrivare le nuove regole governative in materia di chiusure. Al vaglio, infatti, nuove disposizioni per le restrizioni in virtù delle quali dovrebbero cambiare i parametri per la valutazione del rischio epidemiologico delle regioni, con una minore rilevanza attribuita al numero di contagi. L’indice dei 50 casi per ogni 100mila abitanti non verrà archiviato, ma non concorrerà più in maniera esclusiva all’assegnazione del colore giallo.
La dichiarazione del Ministro Speranza
“In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”. Lo sottolinea il ministro della Salute Roberto Speranza dopo giornate frenetiche di interlocuzioni con il Cts. Ora la palla passerà alla cabina di regia governativa. Martedì, infatti, si delineerà la rotta per un nuovo decreto in materia di indicatori per il passaggio da una fascia ad un’altra.
La variante Delta
La preoccupazione maggiore, adesso, è rappresentata dalla variante Delta diventata dominante ovunque. Infatti attraverso il sequenziamento e l’analisi di tamponi molecolari effettuati su base giornaliera, è emerso che la carica virale della Variante Delta sarebbe 1.260 volte superiore a quella rilevata nei positivi durante la prima fase della pandemia di coronavirus. Dai dati raccolti risulta dunque un tasso di replicazione virale potenziale della variante Delta molto più rapido rispetto al ceppo originale, oltre che una maggiore trasmissibilità già nelle prime fasi dell’infezione.
Si teme per le vacanze estive
L’attuale età media dei contagiati è di 28 anni, vale a dire un picco più basso anche rispetto a un anno fa. E gli esperti rivedono il fantasma della scorsa estate, quando l’allentamento delle misure restrittive e le vacanze aprirono la strada alla seconda ondata dell’epidemia, motivo per cui l’Assessore alla Sanità, D’Amato, si sente di rinnovare l’appello a vaccinarsi o a completare il percorso vaccinale prima di partire per le vacanze.