Covid, Pregliasco: “Non siamo in una quinta ondata. Entro fine maggio ne saremo fuori”
“Pasqua sarà il banco di prova perché ci si sposta di più, ci si incontra. Ci sarà ancora una crescita e poi andranno a scemare”
Fabrizio Pregliasco, virologo direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi e docente della Statale di Milano, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, è intervenuto sull’andamento della pandemia in Italia, dichiarando che “entro fine maggio saremo fuori” dalla situazione attuale legata alla risalita dei contagi.
“Non siamo in una quinta ondata. Tuttavia, il virus è ancora tra noi e ha rialzato la testa. I contagi saliranno ancora per un po’, Pasqua sarà il banco di prova, ma entro fine maggio ne saremo fuori”, commenta il virologo. La variante Omicron 2 è molto più contagiosa, anche più del morbillo e della varicella, e ha una grande capacità di colpire i giovani e i bambini“.
“Aumento casi? Ne vedremo la fine entro il 31 maggio”
“Nella fascia di età tra 5 e 11 anni abbiamo solo il 34% di vaccinati con due dosi. Gli sbalzi termici di questo periodo ci espongono maggiormente ai virus. E a completare il quadro si è aggiunto un abbassamento comprensibile del livello di attenzione. Non è una nuova ondata, è solo un rialzo dei casi. Ne vedremo la fine entro il 31 maggio.
Pasqua sarà il banco di prova perché ci si sposta di più, ci si incontra. Ci sarà ancora una crescita e poi andranno a scemare. Il virus resterà endemico con un andamento ciclico. E dunque rimarrà la necessità di proteggere i fragili. Ma io non parlerei di quarta dose, quanto di richiami annuali. E mi auguro che stavolta l’Europa non ripeta l’errore di AstraZeneca e abbia un approccio comune. Anche sui tempi”.
“Non si può andare avanti in emergenza”
“Non si può andare avanti in emergenza, si deve passare a una fase graduale di convivenza con il virus. Quando facciamo la doccia non apriamo l’acqua calda tutta insieme, la regoliamo un po’. Lo stesso è con il virus. Ad esempio le mascherine al chiuso le terrei. Esse sono una norma di buon senso che va accettata”.