Credeva si trattasse di overdose e non chiama i soccorsi. Donna morta di polmonite: a processo per omicidio
L’uomo dovrà affrontare il prossimo aprile un processo con l’accusa di omicidio aggravato dai maltrattamenti
Un uomo di 43 anni è finito sotto processo per non aver soccorso la compagna, credendo si trattasse di overdose. Le autorità lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato, di maltrattamenti e di cessione di stupefacenti. La donna, in realtà, aveva una polmonite che se curata per tempo non sarebbe risultata fatale.
Come riportato da il Messaggero, i fatti risalgono al 18 gennaio 2022, ma in questi giorni partirà il processo che vede coinvolto il fidanzato della vittima.
Le indagini
Secondo le indagini, il 43enne avrebbe offerto alla donna una dose di stupefacenti tale che l’ha resa incosciente. Invece di chiamare i soccorsi, spaventato dalla situazione, le ha fatto fare una doccia gelata per farla rinsavire. Nel mentre, continuava a farle fotografie, che inviava agli amici chiedendo consigli.
Amore violento
E’ emerso che l’uomo era violento nei confronti della compagna. La 38enne era arrivata a non avere un telefono personale, da poterne condividere uno con il compagno, così che lui potesse controllare dove andava e chi frequentava.
Se leggeva dei messaggi che riteneva non consoni aveva l’abitudine di picchiarla. Le numerose lesioni sono state riscontrate anche dal medico legale, e si concentravano principalmente sul naso, sulla palpebra, sul labbro, e sul petto.
Nono solo questo, inoltre l’ha minacciarla svariate volte di divulgare i filmati erotici in cui era coinvolta. Infine avrebbe consapevolmente allontanato la donna dalla figlia, impedendole di vederla, o presentandosi insieme a lei agli incontri. Avrebbe, inoltre, ripetutamente preso soldi dalla carta di credito della donna.
L’inizio del processo è previsto per il prossimo aprile, e l’uomo dovrà presentarsi davanti alla Corte d’Assise.