La telenovela non si è ancora conclusa: né vinti, né vincitori. L’avvocato del popolo sostiene di aver avuto la fiducia mentre il senatore semplice Renzi è stato messo all’angolo da un principiante. Una lotta tutta politica tra i due contendenti. Si è aperta così una frattura per il momento insanabile tra i due. Chi sarà in grado di costituire un partito moderato e di centro? Chi sarà capace di attrarre i moderati di Forza Italia, Udc e altre formazioni di centro? Non ci sono riusciti né Calenda né Renzi, chissà se altri saranno capaci…
Il primo scilipotiano in assoluto è l’inquilino di Palazzo Chigi, che in meno di tre anni ha cambiato per tre volte alleanze. Pur non facendo parte della schiera dei fortunati che scelti dalle segreterie politiche siedono da molti anni sugli scranni del Parlamento, ha imparato immediatamente a giocare con il potere politico. E si è dimostrato un abile manovratore. L’Avvocato del Popolo avrà facile gioco nel reclutare parlamentari poiché la carica che ha gli consente di elargire ruoli e prebende, cosi da facilitare la compravendita di traditori. Il senatore semplice Renzi invece non può promettere né garantire nulla, se non delle ottime idee sulla gestione dell’emergenza.
Il senatore Casini corre in suo aiuto, anche se ha votato la fiducia, e invita l’Avvocato del Popolo a ricucire lo strappo con Renzi. Il partito Democratico pur condividendo convintamente i problemi sollevati dal senatore Renzi conferma la fiducia a Conte. Un partito che ama occupare poltrone anziché imprimere un calendario riformista e progressista alla coalizione che è completamente immobile. Da circa dieci anni occupa abusivamente posti di rilievo nel governo pur avendo sempre perso le elezioni. Un partito privo di idee che corre dritto verso il suicidio permettendo all’inquilino di Palazzo Chigi di usare il potere per costituirsi un partito che toglierà al PD un 7 per cento. Così anche ai 5 Stelle. Il senatore Domenico Scilipoti a suo tempo fu indagato dopo il cambio di casacca, mentre oggi è tutto possibile.
Se mi voti ti nomino ministro. Non è evidente che si sta consumando una compravendita? I senatori a vita non essendo eletti ma catapultati in Senato dovrebbero limitarsi al solo impegno di dibattiti e voto sui diversi provvedimenti in discussione anziché partecipare alla conta politica. I senatori a vita partecipano attivamente alla vita parlamentare o percepiscono solo l’emolumento? La loro presenza è costante o si vedono solo quando ricordano di partecipare alla vita politica? Se il governo resisterà il progetto dei Cinque Stelle sulla “decrescita felice” si affermerà. Infatti stanno eliminando tutto ciò che è superfluo: bar, pasticcerie, pizzerie, gelaterie, cinema, teatro etc..
Come se in quei luoghi si possa scatenare un imponente contagio. Il Partito Democratico è troppo spostato a sinistra. Tutti gli ex democristiani dovrebbero uscire e costituire un vero partito di centro e lasciare gli ex comunisti a occupare ciò che è rimasto a sinistra. Se l’Avvocato del Popolo si presenterà alle prossime elezioni con un suo partito, con un colpo solo cancellerà sia il Partito Democratico che i Cinque Stelle.
Cesare Giubbi
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