Dopo la tesissima giornata al Senato, in cui si è sfaldata la maggioranza che avrebbe dovuto rinnovare la fiducia al premier dimissionario, per Mario Draghi oggi il passaggio è alla Camera. Il presidente del Consiglio ieri aveva depositato all’aula di Montecitorio il testo delle comunicazioni fatte in Senato.
Accolto da una standing ovation, Draghi ha annunciato un colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “per comunicare le mie determinazioni”. Il capo dello Stato ha preso atto delle dimissioni del premier e del Governo, che resterà in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.
Le elezioni politiche si terranno il 25 settembre. È quanto si apprende da fonti qualificate. La data, dopo lo scioglimento odierno delle Camere, sarà ufficializzata dal Consiglio dei ministri convocato alle 18.
“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, Prof. Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti“. Lo annuncia il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.
Potrebbe tenersi addirittura stasera il Consiglio dei ministri che emanerà il decreto di indizione delle prossime elezioni alla luce delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. A quanto si apprende, a Palazzo Chigi sono già allertati per la convocazione del Cdm in attesa che nella giornata di oggi al Quirinale, dopo l’incontro con i presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella possa firmare il decreto di scioglimento delle Camere a seguito della crisi di Governo.
I colloqui con i presidenti delle due Camere del Capo dello Stato, oggi pomeriggio, sono infatti necessari per firmare di decreti di scioglimento del Parlamento. L’articolo 88 della Costituzione recita “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse”. La data delle elezioni va indetta entro 70 giorno dallo scioglimento del Parlamento.
In base all’articolo 61, le elezioni vengono indette con decreto del governo “entro 70 giorni dopo lo scioglimento delle Camere. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti“. (Dire)
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