Cts da il via alla proroga della durata del Green pass: da 9 a 12 mesi
L’estensione interesserà sia i guariti dal Covid sia i vaccinati. Atteso l’emendamento che verrà presentato in Parlamento il 6 settembre
Arriva il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico alla proroga delle durata del Green pass. Il prolungamento interesserà sia le persone guarite dal Covid sia quelle vaccinate, per le quali il passaporto sanitario avrà, infatti, una validità di 12 mesi, e non di 9, come inizialmente previsto. Adesso la novità verrà introdotta con un emendamento al decreto sugli obblighi legati al certificato verde, che verrà presentato in Parlamento per la conversione il 6 settembre.
I certificati dei primi vaccinati sarebbero scaduti ad Ottobre
Una decisione che arriva a poche settimane dalla scadenza dei primi certificati vaccinali, quelli degli operatori sanitari e degli over 80, che hanno iniziato a ricevere il vaccino già tra dicembre 2020 e gennaio 2021. Sarebbe la seconda proroga approvata dal Comitato tecnico scientifico dopo quella da 6 a 9 mesi.
La terza dose
Per quanta riguarda, invece, la terza dose di vaccino, l’immunologo e componente del Cts, Sergio Abrignani, ha spiegato: “Dopo due dosi la maggioranza è ancora protetta. Intanto però finiamo di immunizzare entro ottobre l’80% dei vaccinabili poi si penserà alla terza a fine anno o all’inizio del prossimo”.
Modalità di somministrazione
Sulle modalità di somministrazione, l’immunologo ha aggiunto che “si seguirà più o meno la stessa tempistica: i sanitari dovrebbero essere i primi e uso il condizionale. Assieme ai fragili, ai pazienti persone con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60 che in Italia sono 18 milioni”.
Gli ultra 60enni non ancora vaccinati
In merito agli ultra 60enni non ancora vaccinati, invece, “bisogna distinguere gli esitanti, spero almeno la metà. Se hanno dubbi è doveroso cercare di convincerli mostrando loro i dati di efficacia, consultabili sul sito dell’Istituto superiore di sanità. Poi ci sono i no vax che, secondo me, non convinceremo mai perché si basano su certezze paranoidi di cui è difficile discutere. L’unico modo sarebbe l’obbligo, ma lo dico da ricercatore”.