Cultura, Roma. Nasce Forof, spazio artistico con vista sui Fori Imperiali
Forof presenta l’archeologia come stimolo per la produzione culturale contemporanea, in un luogo unico
Un luogo rigenerativo e di rinascita, di aggregazione e scambio, in cui il confronto tra arte contemporanea, archeologia e sperimentazione dà origine a progetti ed esperienze immersive con la regia di artisti internazionali. È Forof, nuova realtà culturale promossa da Giovanna Caruso Fendi, che dal 2 febbraio apre al pubblico le sue porte negli storici spazi di Palazzo Roccagiovine, a Foro Traiano 1, a Roma.
Binomio Arte Contemporanea/Archeologia
Prima realtà in città a proporre in modo permanente il binomio arte contemporanea/archeologia come parte strutturale della sua identità e mission, Forof presenta l’archeologia come stimolo per la produzione culturale contemporanea, in un luogo unico, parte dell’area archeologica più importante di Roma, che consente l’accesso agli straordinari resti archeologici dell’abside della Basilica Ulpia.
Nell’area della prima sede della Fondazione Fendi
Negli spazi che furono la prima sede della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, Forof rinnova e attualizza gli stessi concetti di valorizzazione e promozione culturale, a partire dall’intervento di ripristino degli spazi realizzato dallo studio It’s al piano strada, offrendo nuovi servizi e dando vita a un nuovo modello di imprenditoria culturale, sensibile e sostenibile.
“Roma ha sempre attirato artisti, scrittori, intellettuali da tutto il mondo, esercitando su di loro un fascino misterioso. Ancora oggi la produzione artistica contemporanea in città è costantemente sottoposta al confronto con la storia e l’antico- sottolinea la fondatrice di Forof, Giovanna Caruso Fendi– Oggi Forof non soltanto offre agli artisti la possibilità di misurarsi con un patrimonio straordinario, ma vuole essere anche un modo responsabile e trasparente di restituire alla comunità, attraverso la lettura contemporanea, l’esperienza di un luogo unico al mondo. Questo è il motivo principale per cui Forof non è fondazione ma Società Benefit che ha nel proprio oggetto sociale quello di avere un impatto positivo sulla società”.
La programmazione prevede due produzioni l’anno
La programmazione culturale di Forof prevede due produzioni all’anno della durata di circa cinque mesi ciascuna, affiancate da attività didattiche dedicate ai progetti ospitati e al patrimonio archeologico custodito dai suoi spazi.
Artisti italiani e internazionali – individuati per la loro capacità di relazionarsi con lo spazio e il contesto culturale in cui operano – vengono chiamati a ideare una mostra o un’installazione ambientale in dialogo con lo spazio archeologico ipogeo, che verrà attivata attraverso un programma di eventi a cadenza mensile: nello spazio polifunzionale che affaccia sulla strada, di fronte ai Fori, ogni episodio vedrà accadere performance, reading, talk, interventi musicali a carattere relazionale e partecipativo, in cui il pubblico non sarà solo spettatore ma anche protagonista.
Ispirato alle atmosfere dei caffè culturali delle Avanguardie del Novecento – dal Cabaret Voltaire di Hugo Ball e Emmy Hennings, al Bal TicTac ideato da Giacomo Balla, fino all’Art Club fondato a Roma dopo il secondo conflitto mondiale – Forof invita gli artisti a confrontarsi con lo spazio per immaginarne un racconto contemporaneo che sia per il visitatore un’esperienza unica e immersiva.
Lovotic, installazione dal 2 febbraio al 15 luglio
Dal 2 febbraio al 15 luglio 2022 Forof presenta la sua prima produzione: Lovotic, installazione video musicale dei Soundwalk Collective, gruppo che coniuga antropologia, etnografia, narrativa non-lineare, geografia in relazione ai luoghi in cui realizza i propri interventi. L’installazione, realizzata in collaborazione con Charlotte Gainsbourg, i musicisti Lyra Pramuk e Atom™, il teorico queer Paul B. Preciado e Willem Dafoe – che hanno contribuito a testi, suono e voci – è curata da Ruggero Pietromarchi e Nicola Giuliani di Threes Productions.
Con Lovotic il collettivo esplora la possibilità che tra uomo e robot possano instaurarsi rapporti emotivi, sessuali, anche d’amore. Partendo dall’intrattenimento ibrido cui già oggi abbiamo accesso, i Soundwalk Collective si interrogano su impulsi, idee e bisogni, avventurandosi in un futuro che ha l’aspetto di un caleidoscopio in piena espansione e in cui sesso, intimità e desiderio vengono riformulati.
Coinvolgimento del pubblico
L’installazione diventerà scenario di una serie di episodi: appuntamenti multisensoriali e multidisciplinari in cui il pubblico verrà coinvolto in performance immersive di musica e parole con gli artisti che hanno collaborato al progetto Lovotic. Il primo episodio, martedì 22 febbraio, sarà con Paul B. Preciado.
Rovine archeologiche attivate dagli artisti
Seguiranno mensilmente gli altri artisti coinvolti nel progetto, tra cui ci sarà l’attrice e cantante Charlotte Gainsbourg. Gli episodi sono accompagnati da una selezione enogastronomica a cura di Roscioli, in dialogo con gli artisti. Le rovine archeologiche dell’area ipogea di Forof vengono attivate dall’intervento degli artisti, in una lettura che restituisce alla storia e al patrimonio artistico la sua assoluta contemporaneità.
Agli artisti, a cui viene affidata la realizzazione del programma culturale, restituisce quel ruolo di attivatore culturale, curatore e direttore creativo che nasce dalla consapevolezza della loro evoluzione all’interno della società contemporanea. (Dip/ Dire)