Il Natale è la festività più amata dell'anno grazie alla sua magia, alla gioia dei bambini, ai regali impacchettati, alle riunioni di famiglia e alle decorazioni che riempiono case e strade di ogni città e paese del mondo. E sono proprio le decorazioni le prime ad annunciare l'arrivo del Natale: il rosso e il verde predominano, ma sono le luci a rendere evidente la magia.
Palline natalizie e addobbi per l’albero di Natale, statuine e decorazioni per il Presepe, luminarie, articoli da regalo e decorazioni natalizie per la tavola e tutto per il “diy” fai da te. Kasa Mya, il negozio di Valmontone, in via Ariana (via Artena, fronte casello autostradale) ha tante novità quest’anno! I prodotti in vendita esposti sugli scaffali garantiscono le ultime novità in materia di Decorazioni Natalizie. Un vasto assortimento sempre disponibile. Nel punto vendita Kasa Mya, potrete trovare tutti gli articoli di Natale che desiderate: dagli addobbi agli alberi di Natale, dai costumi natalizi alle palline, dalle ghirlande e fuoriporta alle luminarie. Le decorazioni natalizie più attuali ed eleganti sono certamente il punto di forza del negozio di Valmontone. Il genere di decoro che mette a disposizione dei clienti, è stato scelto per soddisfare tutti i vari gusti e per ogni genere di fantasia.
Tradizionalmente l’albero di Natale si fa, in quasi tutte le città, l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. L’usanza di addobbare l’albero l’8 dicembre è legata principalmente alla tradizione cristiana: in questo giorno si festeggia simbolicamente il concepimento di Gesù, quindi si dà avvio ai preparativi per la sua nascita, che i cattolici festeggiano appunto il 25 dicembre. Inoltre, essendo un giorno di festa, è congeniale a tutta la famiglia riunirsi per addobbare l’albero. La tradizione dell’albero di Natale nasce nei paesi del Nord, al di fuori della tradizione cristiana, così come quella di addobbarlo. In particolare, i popoli germanici, proprio a partire dal solstizio d’inverno, festeggiavano l’arrivo della stagione fredda piantando un albero con mele, noci, datteri e fiori di carta e poi bruciavano un ceppo nel focolare per i dodici giorni consecutivi. Il ceppo natalizio, con le sue scintille, si è oggi tradotto nelle luci dell’albero e anche nel simbolo della candela che si usa per addobbare strade, case e alberi. La tradizione germanica si è comunque legata a quella cristiana: le classiche palle colorate che appendiamo all’albero di Natale traggono origine da una leggenda legata alla nascita di Gesù. In Italia, la tradizione dell’abete è arrivata a fine ‘800, dato che l’albero di Natale era ormai di moda presso tutte le corti europee e nell’alta nobiltà. La Regina Margherita, moglie di Umberto I di Savoia, decise quindi di farne allestire uno al Quirinale, dove abitava la famiglia reale. La novità fu apprezzata e copiata ben presto da tutte le famiglie italiane.
“E giunge il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza!”. Così le Fonti Francescane raccontano la storia del primo presepe, voluto da San Francesco d’Assisi quasi 800 anni fa: “Per l’occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia. Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima”. Il racconto del primo presepe è intriso di parole di meraviglia. Ecco che come il Santo di Assisi, costruendo il piccolo presepe, è riuscito a capire un po’ di più il mistero grande di Dio che benedice la vita e l’amore della famiglia, i suoi doni più belli, facendosi bambino a Betlemme. Inizia l’Avvento e più che una tradizione il presepe è un appuntamento atteso da tutti. Forse perché ogni anno si può aggiungere un piccolo dettaglio, inventare qualcosa di creativo, dargli un significato nuovo e attuale.
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Foto di Roberto Benedetti
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