Con una delle imitazioni più riuscite di Renato Zero, dai tempi di Giorgio Panariello, per noi Daniele Quartapelle ha già vinto la finale di Tali e Quali.
La sua interpretazione ha lasciato tutti senza fiato. Acclamato dal pubblico e dai giudici Quartapelle emerge tra i concorrenti del programma di quest’anno.
Meglio conosciuto con il suo nome d’arte Daniele si nasce, nome ispirato all’album di Renato Zero Leoni si nasce.
Quartapelle si è avvicinato alla musica da piccolo. Il padre ascoltava musica e avendo sempre “dischi e cassette che giravano per casa“, oltre che a riceverli in “premio per dei bei voti a scuola“, a casa sua c’è stato sempre un forte contatto con la musica.
Abbiamo cercato di conoscere più a fondo il personaggio, con la nostra intervista in esclusiva il concorrente di Tali e Quali, ci racconta la sua esperienza nel programma di Rai 1 condotto da Carlo Conti e la sua vita di artista.
“Chi meglio di me!” afferma con tono ironico Quartapelle. Quest’anno compio 23 anni di Renato. La mia imitazione di Renato Zero indubbiamente mi ha spinto a mettermi in gioco e a volerci provare. Io sono un artista emergente al di fuori del programma e sono consapevole che questo potrà aiutare la mia carriera.
Non sono andato per gareggiare, pensavo di essere più un ospite che un concorrente. L’ho vissuta in maniera molto serena e non avevo l’assiduo della competizione.
Gli altri concorrenti erano molto gentili e carini, forse è stato complice anche il fatto che erano persone “comuni”, dunque non c’era l’agonismo classico che si sente con i professionisti più accaniti. Per questo quindi si è creata questa sinergia molto simpatica. Sembra essere in una gita scolastica”
Non ho una preferenza. Sono quattro professionisti incredibili: quattro pilastri della musica e dello spettacolo italiano. Certamente Massimo Lopez è stato straordinario.
Per quanto invece riguarda Carlo Conti è un vero gentiluomo. E’ una persona di grande sensibilità e spessore artistico. Ha stimolato tutti mettendoci a nostro agio.
Noi riceviamo una targa di riconoscimento, come simbolo della vincita. Non possiamo scegliere a chi donare la vincita. Tuttavia, se potessi scegliere a chi indirizzare il premio in denaro sicuramente la mia scelta ricadrebbe in un’associazione o un onlus che punti ad aiutare il prossimo. Forse prediligerei quelle che si adoperano a dare aiuti umanitari in Africa, magari con la costruzione di ospedali o che comunque cercano di sopperire alle varie emergenze vissute in quel territorio.
Sono un’artista emergente. Spero che Tali e Quali porti la realizzazione dei miei progetti che perseguo da sempre. Come fare un mio disco di inediti e creare una tournée più complessa. Vorrei alzare un po’ il tiro e la popolarità.
Il mio primo disco è stato Vivere a metà e qualche anno dopo è uscito Vita da Vip. Ci saranno altre novità che spero usciranno quest’anno.
La pandemia ha di certo influito sul mio lavoro. Gli ultimi due anni sono stati di sofferenza non soltanto economica, ma anche emotiva. Chi fa questo mestiere è abituato a stare in tournée e a contatto con le persone, dunque la mancanza di socialità è stato un motivo di grande dispiacere. Il contatto con il pubblico è essenziale per avere l’energia utile per continuare a fare quello che facciamo.
Però devo dire che a parte il 2020, tutto sommato la situazione è andata benino. Il nostro ambiente è stato certamente uno dei più colpiti, se non il più colpito. Con il coprifuoco, infatti, nessuno di noi ha potuto fare uno spettacolo. Abbiamo perso circa il 90% degli introiti abituali. Siamo stati sicuramente i più colpiti.
Siamo stati aiutati con gli stanziamenti dal Governo che ci hanno consentito di sopravvivere una settimana in più. Certo, per carità, questo è stato meglio di niente.
Però bisogna considerare la musica importante per lo spirito quasi come il pane per vivere. Teniamo a mente che senza noi attori, non si potrebbero guardare i film o ascoltare musica. Per questo dovrebbe essere più in considerazione l’ambiente dello spettacolo. Purtroppo in Italia c’è ancora la credenza becera che chi fa spettacolo e musica lo faccia per hobby.
Mi piacerebbe, innanzitutto, che non ci fosse più la distinzione tra donna e uomo. L’Italia deve avere ciò che merita indipendentemente dal sesso. Questa sarebbe la vittoria più bella per un Paese libero e democratico.
L’Italia ha bisogno di una persona che la rappresenti per quello che è: un Paese di lavoratori e di persone perbene. Per cui mi piacerebbe una persona che rappresentasse questa penisola un po’ bistrattata anche da altri Paesi europei. In questi anni abbiamo dimostrato che possiamo andar fieri della nostra nazione.
Come diceva Draghi, i nomi sono irrilevanti, l’importante è che questa persona sia una persona onesta, che faccia il bene del Paese e che mantenga un’immagine pulita.
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