A quanto pare la stella del sindaco di Anzio De Angelis non brilla più come in passato e il suo apparente calo lascia perplessi se si pensa che a capo della compagine amministrativa scopriamo essere posto un ex senatore, già con una esperienza di due precedenti mandati comunali; De Angelis, infatti, sembra deludere le attese e le speranze del suo elettorato che si aspettava dal suo ritorno ben altri risultati.
Una rinascita le cui cause della sua mancanza, come sempre, vengono addossate all’amministrazione uscente ma non sembrano essere una motivazione plausibile dello stato di fatto in cui versa la cittadina volsca tanto da apparire, più che altro, come una pretestuosità che nulla ha a che vedere con una gestione amministrativa illuminata che porti una ventata nuova rispetto al passato. Si assiste solo ad un continuo botta e risposta tra sindaco e opposizione senza che a questo ping pong sterile segua un cammino di crescita amministrativa e istituzionale oltre che territoriale garantendo un taglio netto con quel passato che viene, spesso, richiamato come alibi.
Le attività amministrative si concentrano, spesso, su provocazioni e proposte inutili e anacronistiche come quella dell’ANPI di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini oppure sulla proposta del PRC di aprire il porto di Anzio agli immigrati senza che, da parte di minoranza e maggioranza, si parli di problemi attuali e impellenti e non di temi anacronistici come quello della cittadinanza del Duce. Se per alcuni il tempo sembra non essere trascorso, nonostante la propria età non sia legata in alcun modo al periodo fascista di oltre 70 anni addietro, per altri tali temi sembrano essere il pretesto per distogliere l’attenzione da decisioni ben più concrete quale quella dell’illuminazione pubblica e della gestione della stessa.
Sembra, infatti, che il comune si appresti a esternalizzare il servizio di gestione della pubblica illuminazione per i prossimi nove anni senza una preventiva discussione in Commissione lavori pubblici e in consiglio comunale ma soprattutto senza che tale tema rientrasse nel programma elettorale di De Angelis; eppure, mentre molti comuni fanno ricorso alle energie alternative attingendo a fondi europei dedicati, rinnovando i propri impianti e garantendo all’ente un notevole risparmio economico, nella città di Nerone si preferisce affidare la gestione del servizio all’esterno per somme che certamente ammonteranno a diversi milioni di euro. Il tutto passerebbe attraverso Consip che, in merito alla gestione di tale settore, non si è mai sottratta a obiezioni e polemiche partendo dal nord Italia per giungere fino a sud.
E i 5 stelle? Se a livello di governo la Lega, sotto il cui simbolo è stato eletto De Angelis, e M5S sembrano procedere senza grossi problemi ad Anzio i 5 stelle sono sul piede di guerra accusando l’amministrazione che si difende opponendo il grande risparmio che dall’operazione deriverebbe per le casse comunali; insomma, aspettando le precisazioni deil M5S è tutto da verificare soprattutto in questo momento in cui la stella di De Angelis sembra essere in ombra.
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