"Una violazione comune e consapevole delle disposizioni di legge".
E' la conclusione a cui è arrivato il Tribunale di Roma per motivare la condanna di Luigi De Magistris e del consulente tecnico Gioacchino Genchi ad un anno e tre mesi di reclusione per abuso d'ufficio sull'acquisizione di utenze telefoniche di alcuni parlamentari.
Secondo i giudici la "collusione" tra i due non deriva da "indizi ma da contesto univoco".
La sentenza di condanna era stata emessa il 24 settembre scorso e si riferiva al periodo in cui il sindaco di Napoli, attualmente sospeso, era pubblico ministero a Catanzaro e titolare dell'inchiesta denominata "Why Not".
I tabulati telefonici, acquisiti senza la preventiva autorizzazione, erano quelli di Romano Prodi, Francesco Rutelli, Domenico Minniti, Antonio Gentile, Giancarlo Pittelli e Clemente Mastella.
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