Deflazione e calo dei prezzi al consumo
Non sempre la diminuzione dei prezzi dei beni è un fattore economico positivo
Si sente parlare spesso di "deflazione", definendola come fenomeno opposto alla "inflazione". Come tale, viene contrabbandata quasi come un fattore economico positivo. Lo stesso Renzi, rispondendo piccato ad un giornalista, ha affermato che non è vero che siamo in recessione…siamo "solo" in una situazione di "deflazione".
Vediamo allora che cos'è la deflazione.
La deflazione è il vero pericolo dell’economia europea, e italiana in particolare, visto che, insieme a quella greca, è quella più debole del continente. Il tasso d’inflazione dell’Europa è attualmente pari allo 0,7% (lo stesso livello italiano nel 2013) quando invece il livello ottimale si aggira intorno al 2%.
La deflazione, caratterizzata da un calo continuato dei prezzi è sicuramente un elemento percepito come positivo dal consumatore, ma è un fenomeno che tende ad innescare un circolo vizioso il cui primo effetto è che le imprese guadagnano meno ed hanno meno liquidità aziendale.
Conseguentemente ( e questo è il secondo effetto) , le aziende, avendo meno capitali provenienti dall’attività commerciale, riducono la produzione e rinunciano a nuove assunzioni, visto che con quello che vendono non guadagnano o guadagnano troppo poco. Questa situazione accresce la disoccupazione e produce una ancor minore circolazione di denaro nel Paese.
Quelle imprese che non sono veloci a ridurre il livello produttivo dei loro impianti, rischiano di immettere sul mercato merce che resta invenduta alimentando ulteriormente la spirale della deflazione con un' ulteriore riduzione dei prezzi.
Il circolo, come si vede, è pericolosamente vizioso e la deflazione è più di uno spettro per l'economia italiana. Nè, finora, è valso a qualcosa l'intervento della BCE che ha ridotto il costo del denaro ad un tasso vicino allo 0%.
Servirebbe un'iniezione di fiducia per i consumatori con una maggiore disponibilità di denaro per far ripartire l'economia. Ma, evidentemente, non possono bastare 80 euro in più in busta paga, peraltro solo per alcuni.
Nè si vede all'orizzonte una precisa volontà politica di operare in questa direzione…