Delitto di Arce, l’Arma dei carabinieri si costituisce parte civile
Dopo 18 anni di indagini e depistaggi l’Arma dei Carabinieri prende posizione sul caso Mollicone
L’Arma dei Carabinieri e il ministero della Difesa, si costituiscono parte civile nel delitto di Arce; lo ha stabilito il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino. Il processo, a carico del maresciallo Franco Mottola, del figlio Marco Mottola e di Annamaria, la moglie del maresciallo, del maresciallo Vincenzo Quatrale e dell’appuntato Francesco Suprano dovrebbe svolgersi a marzo.
L’omidio della 18enne Serena Mollicone, ebbe luogo il primo giugno del 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone.
La ragazza scomparve e venne ritrovata morta nel boschetto dell’Anitrella. Gli autori dell’efferato delitto non sono ancora stati condannati, nonostante diciotto anni di indagini e innumerevoli persone coinvolte. Secondo il RIS l’omicidio è avvenuto all’interno della caserma dei carabinieri di Arce. Nel 2019 sono state rinviate a giudizio 5 persone, fra cui tre carabinieri.
Il caso Cucchi, che aveva coinvolto l’Arma dei Carabinieri, fino alla condanna di due di essi, avvenne ad ottobre del 2009 e nel maggio 2019 l’Arma si è costituita parte civile. Forse all’interno delle forze armate italiane sta mutando quell’atteggiamento di autoprotezione, a vantaggio anche di una propria riqualificazione?