Diabete, scoperta storica per la cura definitiva: ‘Tutto merito di questo animale’ | Gli scienziati ce l’hanno fatta
Avere il diabete non sarà più un flagello a vita: ecco la sensazionale scoperta dei medici americani: i pazienti faranno i salti di gioia.
Finalmente è arrivata una buona notizia dalla ricerca scientifica: trovata la cura alla comunissima malattia.
I medici specialisti sono riusciti a individuare un nuovo modo per combattere le endocrinopatie di cui tanti pazienti, in tutto il mondo, sono affetti.
Il merito è tutto di un animale: scopriamo che cosa hanno scoperto i ricercatori e quando sarà disponibile questa cura “miracolosa” per il diabete di tipo 1.
Diabete, l’arrivo di una scoperta scientifica sensazionale
Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia autoimmune a carico del sangue nota come endocrinopatia e comporta un‘alterata tolleranza glucidica e un innalzamento cornico dei livelli di glucosio, dovuti a un difetto di insulina. In Italia, in base ai dati registrati dall’ISTAT, oggi a soffrire di diabete è il 5,9% della popolazione, ovvero circa 3,5 milioni di persone. Con l’aumentare dell’età le possibilità di cominciare a soffrire di diabete aumentano.
Attualmente chi soffre di diabete di tipo 1 può solo iniettare nel proprio corpo l’insulina di cui è carente. Già queste informazioni sono sufficienti a far immaginare quanto sia grande il bisogno di cure definitive per il diabete e quanto la ricerca scientifica sia fondamentale in tal senso. Per fortuna ora è arrivata una bella notizia a riguardo e il merito è delle indagini condotte da parte dello Stowers Institute for Medical Research degli Stati Uniti d’America. Scopriamo che cosa è emerso.
La cura definitiva alla malattia dell’iperglicemia
la ricerca dell’istituto americano è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Nature Ecology and Evolution” e ha lasciato di stucco sia i medici che altri ricercatori. Sembra strano, forse, a dirsi ma la cura viene direttamente dal mondo animale. Analizzano i pipistrelli della frutta, i pipistrelli dal naso a foglia e i pipistrelli del nettare, infatti, è stato rilevato che hanno livelli altissimi di zuccheri nel sangue ma che riescono a tollerarli, nonostante si parli di quantità che non sarebbero mai sostenibili per i mammiferi. Questa capacità, che li accomuna in alcuni casi ai colibrì, è dovuta a specifici meccanismi metabolici e anche alla dieta e alla morfologia del loro apparato intestinale.
A quanto pare, tramite gli approfondimenti scientifici futuri e gli studi che continueranno a indagare il mondo animale, un giorno non troppo lontano da questo, si potrà sfruttare la ricerca fatta sui pipistrelli per applicare anche all’essere umano delle cure mirate a una migliore gestione dell’insulina e del glucosio nel sangue, problema cardine del diabete mellito di tipo 1.