Dichiarazione dei redditi, una piccola svista ti fa perdere tutto | Stai attento a questo dettaglio o finisci alla Caritas
Attento a questa svista nella dichiarazione dei redditi, potrebbe essere fatale.
Mediante l’attestazione ISEE è possibile conoscere con dettaglio la propria situazione economica e attraverso questo documento si può accedere, o meno, ad agevolazioni, bonus, sconti e detrazioni specifiche, proposte dal governo proprio per aiutare le famiglie più fragili.
Per ottenere l’attestazione ISEE si deve procedere con quella che è la dichiarazione dei redditi. Questa la si può compilare in autonomia, mediante il modello pre-compilato messo a disposizione online dal sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure ci si può rivolgere a un CAF, a un patronato o al proprio commercialista.
Nonostante lo si possa compilare in qualsiasi momento dell’anno, in generale è questo il momento durante il quale molti italiani iniziano a pensare alla propria dichiarazione dei redditi: oggi vi parliamo di un errore che non va mai fatto perché, altrimenti, la si invalida completamente.
Cosa serve per la dichiarazione dei redditi
Per procedere alla compilazione della dichiarazione dei redditi è necessario possedere tutti i documenti del nucleo famigliare, quindi il contratto d’affitto o il mutuo, le buste paga di tutti i membri della famiglia e i contratti di lavoro. Inoltre, si deve sapere nel dettaglio di quali beni mobili ed immobili si è proprietari, nonché i titoli finanziari e le partecipazioni societarie.
C’è però un dettaglio da non farsi sfuggire ed è quello della giacenza media dei conti intestati ad ogni membro della famiglia, così come il saldo di fine anno. Importante è anche la PostePay: sebbene molti credano che questa non vada inserita nella dichiarazione dei redditi, di fatto non è così e farlo potrebbe creare grossi problemi.
I chiarimenti sulla PostePay
La PostePay Evolution, sia quella dotata di IBAN che quella tradizionale, va inserita nella documentazione relativa all’ISEE e alla dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui queste informazioni venissero, volontariamente o involontariamente, celate in sede di compilazione del modello 730 o del modello Redditi Persone Fisiche, l’ISEE che ne verrebbe fuori potrebbe non essere valido e, di conseguenza, lo si dovrebbe compilare nuovamente.