Dimagrire: per valutare quanto, è meglio seguire il peso o le taglie perse?
Capita che un paziente chieda: “Dottore, in due mesi ho perso solo due chili di peso”. In realtà quello è un valore di cui fidarsi poco
“Dottore, in due mesi e mezzo ho perso solo due chili e mezzo di peso.”
“Ok, e quante taglie?”
“Due, anche un po’ di più.”
Il parametro del peso, un valore non sempre affidabile
Qualche volta capita che un paziente faccia questa osservazione perché il solo parametro che considera è il peso. In realtà è un valore di cui fidarsi fino a un certo punto perché può variare per ragioni diverse dalla perdita di grasso.
Il dimagrimento va studiato in maniera più approfondita, intanto associando alla misurazione del peso anche quella delle circonferenze corporee. Per una maggiore accuratezza, poi, bisogna misurare il grasso sottocutaneo, con la plicometria, e la composizione corporea, con la bio-impedenzometria (BIA), parametri facilmente rilevabili con un minimo di attrezzatura.
Con questi dati a disposizione si può stabilire quanto la discesa di peso sia dovuta al grasso e quanto ad altro.
In altre parole dimagrire e perdere peso non sono la stessa cosa.
Attenti a non eliminare ciò che è utile
Dimagrire, va da sé, significa perdere grasso.
Infatti questo è quello che ci interessa in dieta dimagrante mentre è opportuno mantenere il più integra possibile la massa muscolare, cioè la massa magra. Poiché il grasso ha un peso specifico inferiore al muscolo è inevitabile che sulla bilancia lo si veda meno. E’ piuttosto improbabile perciò che se in dieta dimagrante si perdono molti chili in breve tempo non ci sia una anche perdita di massa magra, cosa che è bene evitare quanto più possibile.
Quanto conta l’acqua?
Il peso può scendere o salire rapidamente anche per una riduzione o un accumulo di liquidi, e l’acqua è un’altra cosa che pesa parecchio. L’aumento di peso pre-mestruale, per esempio, è dovuto a ritenzione idrica non ad un accumulo di grasso, e con l’arrivo delle mestruazioni si torna rapidamente al peso di sempre.
Altro evento frequente del mattino è l’aumento più o meno di 500 gr (anche un chilo a volte) dopo aver cenato fuori. E’ ritenzione idrica anche quella perché è fisiologicamente impossibile costruire grasso in così poche ore.
In sostanza il grasso è lento sia quando lo perdiamo che quando lo accumuliamo.
Il fattore tempo
Il fattore tempo quindi ha un significato rilevante: una grande velocità di discesa deve far sospettare un dimagrimento non fisiologico. Il motivo è che un grammo di muscolo sviluppa 4 kcal mentre un grammo di grasso ne sviluppa 9, più del doppio. E’ facile capire che non si può pensare di scendere rapidamente di peso eliminando solo grasso perché, data l’energia che sviluppa (e non solo per questo), il grasso ha bisogno di tempi relativamente lunghi.
Di chi ci dobbiamo fidare
Ultima considerazione: una dieta dimagrante ben costruita dicevamo che non dovrebbe far perdere chili rapidamente ma può far scendere abbastanza in fretta i volumi perché, a parità di peso, il grasso è più voluminoso del muscolo.
E se vediamo che un indumento che non potevamo più indossare inizia a calzarci di nuovo, fidiamoci perché i vestiti non mentono mai.