Disabili, la Regione Lazio riattiva le attività socio-assistenziali
La riapertura delle strutture, spiega l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli, è un concreto sostegno alle famiglie con persone disabili
La Regione Lazio ha adottato il Piano Territoriale per la riattivazione delle attività socio-assistenziali erogate all’interno o da parte di centri diurni e di strutture semiresidenziali per persone con disabilità. Le linee guida sono indirizzate al Comune di Roma Capitale, ai distretti sociosanitari del Lazio e agli enti locali nonché ai gestori affinché la ripresa graduale avvenga nel rispetto della tutela degli utenti e dei lavoratori, come previsto dal DPCM del 26 Aprile 2020.
Il presidente della Regione Lazio sulle strutture di assistenza per i disabili
“Abbiamo approvato questo provvedimento per permettere alle tantissime associazioni che nel Lazio si occupano di persone con disabilità di poter riprendere le attività al più presto possibile. Ovviamente la riattivazione – spiega il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – è subordinata alla comunicazione da parte del soggetto gestore al Comune e a nulla osta della Asl di riferimento. Un documento fondamentale per attestare che le strutture rispettino tutte le misure previste in materia di sicurezza e igiene, a tutela degli utenti, delle loro famiglie e degli operatori che lavorano in questo settore. Questi centri rappresentano un punto di riferimento importantissimo per le nostre comunità, e vogliamo che in questa Fase 2 possano tornare a svolgere il loro ruolo”.
Un aiuto alle famiglie dopo l’emergenza
“La riapertura delle strutture – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli – rappresenta un concreto sostegno alle famiglie delle persone con disabilità dopo settimane di sospensione delle prestazioni dovute all’emergenza da Covid-19. Al tempo stesso, la Regione Lazio intende offrire uno spazio di risposta ai bisogni di autonomia e di inclusione sociale delle persone con disabilità, il cui equilibrio è stato toccato dal cambiamento repentino dello stile di vita quotidiano. Il provvedimento – continua Troncarelli – rientra nel quadro delle iniziative che, anche attraverso le diverse forme di confronto e di condivisione messe in campo fin dall’inizio della fase emergenziale, la Regione Lazio sta adottando per affrontare una seconda fase di necessaria ripresa delle attività ma che abbia sempre come fine ultimo quello della tutela della salute dei cittadini”.
I Comuni e le strutture di assistenza
Il Piano Territoriale fornisce ai gestori, ai Comuni e ai distretti un preciso quadro di riferimento all’interno del quale organizzare le prestazioni in totale sicurezza sia per i cittadini che ne usufruiscono sia per il personale impiegato. In questo modo, si garantisce la continuità assistenziale nella Fase 2 nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio.
Nello specifico, gli indirizzi studiati in applicazione dell’articolo 8 del Dpcm suindicato, intendono promuovere la migliore presa in carico delle persone con disabilità, attraverso una necessaria verifica del piano personalizzato di assistenza, intervenendo dove necessario per aggiornare gli obiettivi, in collaborazione con le persone con disabilità e la famiglia, il terzo settore coinvolto e le competenti Unità di valutazione multidimensionale.
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