Nel bel Paese cambia anche il modo di prendere il caffè. Tutto frenetico e veloce senza un attimo di pausa consapevole nella nuova società tecnologica. La voglia, il tempo per sedersi a un bar in compagnia, per godersi una tazza di caffè tra quattro chiacchiere e risate, o magari scambiarsi un buongiorno con il barista sembra ormai una storia da anni 70. Non c’è più tempo nemmeno per questo. Del resto nella società delle amicizie virtuali (per esempio Facebook), non c’è spazio per un caffè in compagnia. Se vogliamo un caffè c’è la macchinetta, basta inserire una moneta e lei ti da l’indicazioni per tutto. Per quattro chiacchiere? C’è “l’insostituibile” compagno di sempre, il telefonino o tablet ecc, per controllare nel momento l’ultimo messaggio o l’ultimo “mi piace” su Facebook. In uno studio Confida-Accenture, si evidenzia come il caffè sia il ‘re’ della macchinetta con 2,7 miliardi di consumazioni nel 2016.
Con 805.431 macchine installate, l’Italia guida la classifica europea nella distribuzione automatica. Il nostro Paese è il principale produttore europeo di distributori automatici, un segmento del mercato della meccanica italiana esportato in tutta Europa e anche a livello mondiale. Complessivamente il fatturato del vending in Italia nel 2016 è cresciuto del 2,13% sfiorando i 3,5 miliari di euro con quasi 11 miliardi di consumazioni. I consumi dai distributori automatici sono cresciuti del +0,48% mentre il mercato del cosiddetto ‘porzionato’ (le macchine a capsule e cialde per casa e uffici) è aumentato del 4,3%. Il caffè, quindi, è il prodotto più venduto ai distributori automatici, il 55,5% dei consumi totali in questo canale. Ammontano, invece, a 5,8 miliardi le capsule e cialde vendute nel 2016. Se ne ricava che un italiano su due, oggi, sceglie il caffè ‘self service’.
"La distribuzione automatica – spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida – è un settore economico dinamico e apprezzato, in particolare in Italia. Il nostro Paese detiene il primato europeo di vending machine installate (oltre 800 mila), che offrono ristoro in uffici, scuole e università, ospedali e luoghi di transito. Dietro a queste macchine c’è una filiera dinamica e socialmente rilevante composta da circa 3.000 imprese di gestione, di cui l’80% sono piccole e medie imprese, che in questi anni hanno fatto molti sforzi per migliorare e ampliare l’offerta alimentare per renderla più vicina ai gusti e alle esigenze nutrizionali dei consumatori”.
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