Dobbiamo tornare a vaccinarci: italiani chiamati ad un ultimo sforzo | Purtroppo non ci sono alternative

Vaccino - Fonte Pixabay - IlQuotidianodellazio.it

Si ritorna al periodo delle vaccinazioni, impossibile sottrarsi, è praticamente inevitabile. Ecco i dettagli della notizia

Quello che per molti è stato solo un brutto ricordo o peggio ancora un incubo, purtroppo, oggi torna a bussare alla porta: la vaccinazione.

Gli italiani non dimenticheranno mai la pandemia da Covid-19 non solo per le conseguenze traumatiche, ma anche per le due dosi di vaccino a cui ci siamo sottoposti obbligatoriamente, o quasi.

Eppure la popolazione, come i dati dimostrano, rimane restia anche agli altri tipi di vaccinazione tra cui quella antinfluenzale. Lo scorso anno si è vaccinata solo il 47% e il 18%, nonostante la copertura minima desiderata fosse del 75%.

Tuttavia il nuovo appello parla chiaro, ed è necessario tornare a vaccinarsi se non si vuole rischiare di incorrere in altre brutte malattie.

Bisogna a tornare a vaccinarsi, ormai l’appello è stato lanciato

Ormai l’autunno è iniziato e con il suo arrivo ha aperto le porte e svariati virus respiratori e non solo. La previsione è quella di una stagione influenzale particolarmente intensa dalla quale occorre proteggersi. Italia Longeva, l’associazione nazionale istituita dal ministero della Salute per l’invecchiamento e la longevità attiva, ha lanciato l’appello sull’esigenza di fare rete e moltiplicare gli sforzi per promuovere una più ampia adesione alla vaccinazione da parte dei soggetti più vulnerabili. Su quest’ultimi le infezioni respiratorie sono una vero e proprio pericolo per la loro salute. Partendo proprio dalla “banale” influenza, nei casi più gravi, può trasformarsi in una minaccia di morte così come dimostrano i 400mila decessi avvenuti per cause respiratori. Non sono pochi poi, i 300mila decessi avvenuti per cause cardiovascolari che colpiscono l’Europa ogni anno e derivano anch’essi dall’influenza

In una recente analisi avviata da Altems Advisory, spin off dell’università Cattolica del Sacro Cuore, è stata l’attenzione sull’impatto che avrebbe avuto una porzione del calendario vaccinale. Dall’analisi è emerso che il Sistema-Paese potrebbe avere dei benefici per quanto riguarda il recupero di gettito fiscale tale da arrivare fino a 500 milioni di euro. Si tratta quindi un risparmio di costi sociali di circa 3 miliardi e un abbattimento della produzione persa fino a 10 miliardi.

Vaccino
Vaccino – Fonte Pixabay – IlQuotidianodellazio.it

Il quadro è chiaro, vaccinarsi è l’unica soluzione

Il vaccino antinfluenzale e anti- Covid- 19 non sono gli unici ai quali molte persone hanno preferito rinunciare. Ad essere sottoutilizzata è anche la vaccinazione per proteggersi dalla polmonite pneumococcica, cui ha aderito poco più del 25% degli oltre 750mila 65enni ai quali viene raccomandata e offerta gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale. Nonostante per gli over 65 lo pneumococco risulta la causa più comune di polmonite, con una letalità del 20-40%. A far preoccupare è anche il Virus respiratorio sinciziale (Vrs), che è una delle infezioni che nella precedente stagione invernale ha avuto il peggior impatto sugli anziani e pazienti cronici.

Alla luce di questa situazione, così come riportato su Adnkronos.com, Roberto Bernabei presidente di Italia Longeva ha ribadito l’importanza della vaccinazione dichiarando: “ I vaccini rappresentano lo strumento di protezione più efficace e sicuro contro le malattie respiratorie più diffuse, impedendo che una condizione di fragilità precipiti nella disabilità. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e una popolazione sempre più anziana, è necessario un cambio di paradigma che metta al centro la prevenzione”.