"Siamo venuti qui per affetto, stima e riconoscenza per questo territorio, qui ci sono belle persone e belle risorse. Siamo venuti per cercare verità per don Cesare Boschin e tanti altri e per non dimenticare che le organizzazioni mafiose attraversano tutto il territorio e anche l'Agro Pontino".
Sono le prime parole di don Ciotti nella Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata da Libera, che si celebra oggi a Latina. Don Ciotti, alla testa del lungo corteo partito da via Isonzo, ha voluto sottolineare di aver "trovato migliaia di ragazzi, qui c'è un'Italia intera che si è data appuntamento", ricordando che ieri "il Papa è stato chiaro: 'piangete e convertitevi, in ginocchio chiedo di cambiare vita'".
"Le nostre antenne di cittadini ed associazioni ci dicono che qui le mafie non sono infiltrate, sono presenti. Fanno i loro affari nel settore dell'economia e della finanza. Se fosse solo un problema di criminalità basterebbero le forze dell'ordine ma e' anche un problema di case, di povertà e di politiche sociali".
Sul caso rifiuti e sulle dichiarazioni del pentito Schiavone, don Ciotti ha ricordato che: "si sapeva da vent'anni, mi sono stupito di chi si e' stupito. Boschin vedeva tutto questo dalla sua finestra e della sua morte non sappiamo ancora la verita'. Non c'e' strage in Italia di cui si conosca la verita".
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