“Non sarà interrogato a breve”, si sottolinea. L’accusa da fronteggiare è quella di prostituzione minorile., ha riferito il parlamentare.
LA DIFESA DI PAPA’ DONATO “Ho parlato con mio figlio e mi ha detto che non ha avuto alcun rapporto con le persone coinvolte in questo caso. Io gli credo e ho fiducia in lui”. Il parlamentare di Forza Italia Donato Bruno difende a spada tratta il figlio Nicola, finito nell’inchiesta sulle baby squillo di Viale Parioli.
ACCUSATO DI PROSTITUZIONE MINORILE L’ipotesi d’accusa, come nel caso di Floriani e degli altri presunti clienti, è quella di prostituzione minorile. E come per il marito della Mussolini tutto partirebbe da una serie di telefonate intercettate nelle quali Bruno prendeva appuntamento per incontrare una od entrambe le minori per consumare sesso a pagamento.
NON SARA’ INTERROGATO A BREVE Come riferisce “Il Messaggero” a Nicola Bruno è già stata notificata l’elezione di domicilio, anche se il giovane avvocato nega di essere a conoscenza di un proprio coinvolgimento nell’inchiesta. Da ambienti giudiziari, tuttavia, trapela la possibilità che Bruno non sarà interrogato a breve.
L’INDAGINE SI ALLARGA Intanto l’indagine si allarga a macchia d’olio e i clienti delle baby squillo di Viale Parioli alla fine potrebbero essere molti di più dei cinquanta ipotizzati in un primo momento.
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