Categorie: Cronaca

Dossi: vietati sulle strade principali. E chi sbaglia deve pagare?

Dovrebbero servire a limitare la velocità dei veicoli in prossimità di zone potenzialmente critiche come asili, scuole e ospedali. Invece assomigliano più a vere proprie trappole disseminate lungo le nostre strade. Ostacoli pronti a far saltare le sospensioni e a rompere i cerchi in lega. Inverosimili rampe di lancio che, nei casi peggiori, possono arrivare a far cadere chi viaggia sulle due ruote. Stiamo parlando dei dossi artificiali, troppo spesso installati senza alcun criterio dalle amministrazioni comunali. Il risultato? Invece di prevenire gli incidenti, finiscono per provocarli, a volte con conseguenze disastrose non solo per la salute dei veicoli, ma anche  per quella dei passeggeri a bordo.

I dossi possono essere installati soltanto su strade secondarie, nel cuore dei centri abitati. I dossi in realtà sono infrastrutture stradali ben precise e non possono essere costruiti a casaccio. La legge infatti regolamenta in maniera molto precisa la loro installazione e prevede persino delle sanzioni per i comuni che continuano a fare di testa loro.  Prima di tutto, come indica il parere del Ministero dei Trasporti che trovate in foto, i dossi non possono essere installati indistintamente su tutti i tipi di strade ma solo “in zone residenziali, in parchi pubblici e privati e nei residence”. L'adozione di dossi poi è espressamente vietata “su strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per i servizi di soccorso e di pronto intervento”.

Questo significa che possono essere adottati solo su strade scarsamente trafficate, in zone residenziali, nel cuore dei centri abitati, ma non su grandi arterie di scorrimento e viali principali, dove, in caso di emergenza devono poter sfrecciare i mezzi di soccorso. Nella realtà però le cose stanno in maniera ben diversa. Spesso infatti troviamo dossi di ogni tipo, costruiti a “occhio” dalle maestranze comunali, anche su strade di collegamento molto trafficate.

Pensate cosa accade in tutti questi casi a un'ambulanza che trasporta un ferito grave a bordo. Sarà costretta a frenare e accelerare di continuo, perdendo minuti preziosi che a volte possono fare veramente la differenza tra la vita e la morte! Non parliamo poi degli innumerevoli sobbalzi a cui sarà costretto il povero ferito, che potrebbero avere effetti rovinosi sul suo stato di salute già compromesso.

Il Ministero ricorda poi agli amministratori locali che i dossi devono essere opportunamente segnalati e costruiti rispettando precise norme di installazione. Purtroppo anche in questo caso ci ritroviamo a constatare una situazione più simile a un far-west, dove ognuno fa come vuole. Spesso i dossi, specialmente quando vengono realizzati in muratura, risultano poco visibili di notte, trasformandosi in vere e proprie rampe di lancio totalmente inattese da chi si trova alla guida. In altri casi invece ci ritroviamo davanti pendenze vertiginose e dislivelli impressionanti da valicare, pericolosissimi per i motociclisti e deleterie per sospensioni e cerchi.

Spesso infatti nella zona di discesa troviamo l'asfalto completamente raschiato, anche con solchi molto profondi, dal fondo di tutti quei veicoli che non sono riusciti ad attraversare incolumi le pendenze “himalayane” del dosso. In questi casi si può arrivare spesso a danneggiare in maniera grave la coppa dell'olio, con conseguenze deleterie per la vettura e conti salatissimi da saldare al proprio meccanico.

Le legge per fortuna è molto chiara e prevede conseguenze anche severe per chi continua a fare come vuole : “Qualora installati in difformità da quanto prescritto dalla vigente normativa, i manufatti in argomento (i dossi) devono essere immediatamente rimossi; in difetto, gli Enti proprietari risponderanno civilmente e penalmente in caso di danni e lesioni derivanti dal loro permanere in opera”. È bene quindi che i comuni inizino ad aprire le orecchie e a smantellare i dossi fuorilegge.

Se poi subite danni o incidenti causati dai dossi vi invitiamo sempre a denunciare l'accaduto perché è giusto che paghi chi ha agito in maniera superficiale. Le Legge infatti precisa che “il permanere di dosi in opera, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione”.

Manuel Mancini

Giornalista, editore e direttore editoriale della rivista "Notizie del Cuore"; promotore di iniziative legate alla cultura, le tradizioni e lo sport, tra cui rassegne letterarie, festival giornalistici e incontri con personalità autorevoli. Scrive di cronaca e attualità.

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