Dossier “Spiagge Lazio 2024”, Provincia di Roma la più colpita dall’erosione

Il Rapporto Spiagge 2024 di Legambiente, evidenzia un quadro critico per il litorale laziale

maldive del lazio

Spiaggia di Sperlonga (Lt)

Il litorale del Lazio è al centro di un’allarmante crisi ambientale, come evidenziato dal Rapporto Spiagge 2024 presentato da Legambiente. Lo studio, basato su dati dell’ISPRA, ha rilevato che il 60,6% della costa laziale ha subito modifiche tra il 2006 e il 2020, con un preoccupante 29,7% in erosione. La provincia di Roma è la più colpita, con un tasso di erosione che raggiunge il 35,9%.

Erosione costiera

La perdita di spiagge nel Lazio tra il 2000 e il 2020 è stata significativa, pari all’11,7% del totale di 693,6 ettari mappati. La provincia di Roma ha registrato la perdita maggiore, con un calo del 14,7%, seguita da Viterbo con il 9,2% e Latina con il 7,5%.

A livello comunale, Roma ha visto scomparire ben 30,93 ettari di spiaggia, seguita da Fiumicino (-10,61 ha) e Ardea (-7,44 ha). I comuni di Cerveteri e Sabaudia, tuttavia, hanno registrato un aumento della superficie sabbiosa rispettivamente di 2,23 ettari e 1,79 ettari.

Consumo di suolo

Il consumo di suolo costiero nel Lazio, ovvero l’occupazione del litorale con cemento e asfalto entro 300 metri dalla linea di mare, ha raggiunto il 30%. Tra il 2006 e il 2020, sono stati consumati 67,6 ettari di suolo, con ulteriori 9,8 ettari persi tra il 2020 e il 2022. In provincia di Roma, il consumo è stato di 0,43 ettari per ogni chilometro di costa, equivalente alla dimensione di un campo da calcio.

I comuni più colpiti nel periodo 2006-2020 sono stati Civitavecchia (1,49 ha/km), Terracina (0,82 ha/km) e Pomezia (0,79 ha/km). Nel biennio 2020-2022, Fiumicino ha registrato il record di consumo di suolo (0,29 ha/km), seguito da Terracina (0,11 ha/km) e Latina (0,10 ha/km).

Spiagge occupate da attrezzature balneari

L’88% delle spiagge del Lazio, pari a 603 ettari, è occupato da attrezzature balneari. La provincia di Latina detiene il record con il 93,2%, seguita da Roma con l‘88,5% e Viterbo con il 66,1%. Comuni come Terracina, Fondi, Sperlonga, Gaeta e Formia vedono quasi la totalità del loro litorale (oltre il 99%) occupato da strutture per la balneazione.

Legambiente

Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha espresso profonda preoccupazione: “Il litorale del Lazio è sotto un forte impatto di erosione e consumo di suolo. L’avanzata di cemento e asfalto non conosce sosta. Una delle cause dell’erosione è la scomparsa degli ambienti naturali costieri.

Inviare questo rapporto a tutti i sindaci e amministratori dei comuni costieri, alla Regione Lazio, e alle autorità di ambito è un passo necessario per chiedere politiche concrete, in primo luogo per fermare il consumo di suolo e contrastare l’erosione in modo efficace”.

Il Rapporto Spiagge 2024 di Legambiente, a cura di Alessia D’Agata e Nicola Riitano, evidenzia un quadro critico per il litorale laziale. È imperativo adottare misure concrete per preservare le spiagge e la bellezza naturale della regione, affrontando l’erosione e il consumo di suolo con strategie sostenibili e a lungo termine.