Con l’operazione “BOLERO”, i Carabinieri della Compagnia di Poggio Mirteto supportati, in fase esecutiva, dai colleghi dei Comandi Provinciali di Roma, Latina, Napoli e Caltanissetta, hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse rispettivamente dal Gip presso Tribunale di Roma e dal Gip presso il Tribunale di Rieti su richiesta della Procura distrettuale Antimafia di Roma e della Procura della Repubblica di Rieti.
Venticinque le persone destinatarie di provvedimenti restrittivi della libertà personale, per violazione degli artt. 73 e 74 dpr 309/90 (associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacente) eseguiti stamane quando è scattato il blitz che ha impegnato circa duecento militari.
L’indagine che ha dato vita all’operazione odierna è stata coordinata dalla Procura DDA unitamente alla Procura della Repubblica di Rieti ed è culminata all’alba di oggi con l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare emesse dai competenti Giudici delle indagini preliminari. Nel corso dell’operazione sono state eseguite 47 perquisizioni domiciliari che hanno portato al rinvenimento di stupefacente e materiale di interesse investigativo.
L’indagine, avviata a seguito del rinvenimento di una dose di cocaina ad un tossicodipendente dell’area Sabina, si sviluppava sino a ricostruire l’intero flusso di approvvigionamento dello stupefacente e sino a evidenziare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio, con base logistica nel quartiere capitolino di Tor Bella Monaca, che acquistava ingenti quantitativi di hashish e di cocaina da Napoli e più precisamente da alcuni esponenti del clan camorristico dei Lo Russo, operanti nel quartiere di Miano e San Gaetano di Napoli.
Le complesse attività investigative, durate circa un anno, si sono avvalse di una pluralità di intercettazioni telefoniche ed ambientali, a cui sono seguiti ulteriori riscontri sul terreno, con numerosi servizi di avvistamento e pedinamento e con l’analisi dei dati provenienti dal complesso inquirente. In quella fase su tutti i soggetti colpiti dall’odierna misura cautelare è stato effettuato almeno un riscontro operativo e nove di loro sono stati già tratti in arresto nella flagranza del reato. Contestualmente sono stati recuperati e sottoposti a sequestro più di 6 chili di hashish e circa 200 gr. di cocaina.
L’associazione disvelata, composta da più di dieci elementi, tra cui alcuni dediti al consumo di stupefacente, aveva la disponibilità di armi che in talune circostanze sono servite nell’azione prevaricatrice tesa ad espandere l’area di controllo del territorio nel quartiere di Tor Bella Monaca. L’organizzazione criminale, che aveva ramificato la propria area di interesse anche in molteplici centri della Sabina, si riforniva esclusivamente da alcuni esponenti di spicco del clan camorristico facente capo alla famiglia Lo Russo.
Del resto due dei tre leader della riconosciuta associazione a delinquere, pur dimorando in Roma, sono di origine napoletana e provengono dai medesimi quartieri roccaforte del clan di camorra: Miano e San Gaetano. L’indagine, nel suo sviluppo, ha reso possibile una prudenziale quantificazione del flusso di stupefacenti, pari a circa 220 chilogrammi di hashish e un quantitativo di cocaina comunque determinabile nella misura di alcuni chilogrammi, nell’arco temporale di circa sei mesi.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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