È morto a 97 anni Cesare Romiti, manager e imprenditore che fece la storia della Fiat, di cui fu amministratore delegato e presidente. E così alla famiglia Agnelli.
Romiti arriva in Fiat, a Torino, nel 1974, durante la crisi petrolifera. Nel 1975 è nominato amministratore delegato, dividendo carica e prestigio con Umberto Agnelli e Cardo De Benedetti.
Romiti cresce all’interno dell’azienda, diventando sempre più influente. Un’altra tappa importante fu La Marcia dei quarantamila, la protesta che invade le strade di Torino: i dipendenti vogliono lavorare e rifiutano la cassa integrazione. Negli anni ’80 Romiti è un manager potentissimo. L’ascesa non fu senza cadute; infatti nel 1993 risulta legato a Mani Pulite, lo interrogano i magistrati torinesi e il pool di Milano. Nel 2000 lo condannano per falso in bilancio, frode fiscale e finanziamento illecito di partiti.
Cesare Romiti è legato anche alla città di Colleferro, lavorò infatti nel 1947 alla Bpd, azienda chimica che produceva polvere da sparo ed esplosivi come direttore finanziario. Nel 1968 sempre a Colleferro lavora alla Snia Viscosa come direttore generale.
L’Italia perde un uomo duro e brillante, controverso e di successo, che ha fatto la storia dell’economia nel nostro paese.
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