E’ morto nella mattinata di ieri il giovane orso investito, presumibilmente da un mezzo pesante, sulla strada statale 17 nel Comune di Roccaraso. La notizia dell’incidente era arrivata nella notte grazie alla segnalazione di un uomo ed era subito intervenuto personale della stazione forestale di Castel di Sangro. Erano stati immediatamente allertati il veterinario della ASL e il personale scientifico del Parco Nazionale della Majella e il servizio di sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
L’orso, avevano riscontrato i soccorritori tra i quali il Dott. Simone Agelucci, veterinario del Parco della Majella, era risultato da subito gravemente ferito. Sedato, era stato trasportato nell’ambulatorio veterinario dell’ area faunistica di Palena dove gli erano state riscontrate fratture multiple gravissime che, nonostante le cure, lo avevano portato alla morte registrata alle 11.55.
Mentre prendevano il via le consuete indagini che, è auspicato, possano accertare i fatti e far risalire al conducente del mezzo, la notizia era già nota e l’indignazione generale cresciuta. Non è, infatti, il primo caso di investimento ai danni di orsi. L’Orso Marsicano, lo ricordiamo, è l’orso più raro del Pianeta, ne rimangono tra i 60 ed i 70 esemplari e la perdita anche di uno solo di loro è pesante.
Il rispetto dei limiti di velocità soprattutto nelle ore notturne e del primo mattino, in un periodo come questo che vede i plantigradi muoversi nell’affannosa ricerca di cibo prima del prossimo e imminente letargo, è fondamentale. In diverse aree del Parco come quelle che accolgono paesini e cittadine caratteristici quali Bisegna, San Sebastiano, Gioia dei Marsi e Pescasseroli, sono stati istallati da tempo segnali stradali che invitano a moderare la velocità delle auto in transito. Visibilissimi, sono stati piazzati in punti strategici. Spiace, altresì, constatare come gli stessi siano perlopiù ignorati dalla maggioranza degli automobilisti e dalla quasi totalità dei motociclisti che percorrono strade e stradine a velocità elevate e ben oltre il limite indicato.
Tra le voci che si sono levate dopo la tragica notizia della morte dell’animale, quella di Salviamo l’Orso, l’Associazione per la Conservazione dell’Orso Marsicano che, con un comunicato stampa dai caratteri accesi e firmato dal suo presidente Stefano Orlandini, ha voluto sottolineare la questione sicurezza stradale che, oltre agli animali, mette in pericolo anche gli utenti umani stessi.
Caro d’Alfonso (presidente della Regione Abruzzo, ndr)la strada statale 17 continua ad uccidere orsi, lupi, cervi e rischia di uccidere, prima o poi, anche gli utenti che la percorrono. Cosa aspetta a mettrela in sicurezza? Il comunicato, indirizzato alle autorità, prosegue: La scorsa notte un orso marsicano è stato investito e ucciso alle porte di Roccaraso. Questo è l’ennesimo caso di investimento ai danni di un animale registrato sulla SS17. L’associazione Salviamo L’Orso, che i impegna da anni nella mitigazione di questo drammatico fenomeno che mette a rischio l’esistenza degli ultimi orsi dell’Appennino nonché la sicurezza di coloro che percorrono le strade regionali di montagna, ha speso fondi e profuso energie proprie per alcuni interventi che sono, evidentemente, insufficienti a risolvere la questione e, proprio per questo, ha scritto più volte agli organi regionali competenti e al Prefetto dell’Aquila invocandone di nuovi. Nonostante questo, prosegue il comunicato, i nostri appelli raccolti dal Prefetto, Dott. Alecci e inviati ad ANAS e Regione, sono stati completamente ignorati con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La cronaca degli ultimi giorni ha fatto registrare diversi incidenti che, in quelle zone, hanno coinvolto 2 cervi adulti che, loro malgrado, hanno ridotto i veicoli coinvolti in lamiere contorte e con i conducenti salvi per miracolo. Dopo il precedente caso del 2014 che aveva visto un altro investimento ai danni di un orso, quello avvenuto in questi giorni ha riacceso le braci sotto la cenere e riportato in primo piano la questione della sicurezza stradale che deve essere una priorità tanto che Orlandini, firmatario del comunicato, a proposito dell’ultimo tragico episodio, conclude: … non ci sentiamo di condannare chi l’ha investito poiché non possiamo ricostruire la dinamica dell’incidente ma possiamo, questo sì,ritenere responsabili chi non ha mai tentato di rendere la viabilità di questo tratto, più sicura per tutti, fauna selvatica e utenti. Anas e Giunta Regionale e i competenti uffici regionali che, per anni, hanno ignorato gli inviti ad agire di MATTM, Prefetto, Enti Parco e Associazioni”.
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