Quando si parla di Gin si pensa subito al classico London Gin e a tutta la cultura inglese e scozzese legata a questo favoloso distillato, senza pensare invece che la nascita di questo meraviglioso distillato è fortemente legata al Nostro Bel Paese.
Vi sono infatti alcune teorie che fanno risalire l’invenzione del Gin al Medioevo, a opera della Scuola Medica Salernitana (laica anticamente, sviluppatasi successivamente grazie alla presenza di grandi ecclesiastici), e alla realizzazione dell’orto botanico utilizzato dai monaci per sperimentare le varie piante officinali dalle quali estrarre proprietà medicinali, quale ad esempio un distillato di vino e bacche di Ginepro, al fine di avere una medicina facilmente trasportabile e utilizzabile nel tempo.
Successivamente, la ricetta venne modificata verso la metà del seicento dal medico olandese Francisco Della Boe, dell’Università di Leida, il quale attraverso il distillato di Ginepro cercava una cura capace di alleviare la febbre malarica dei soldati olandesi in guerra nelle Indie Orientali.
Dall’Olanda all’Inghilterra il passo fu breve, Guglielmo III d’Inghilterra nel 1690 vietò l’uso dei vari distillati stranieri, soprattutto il Cognac dei rivali francesi, dando così impulso all’utilizzo di propri cereali per la realizzazione di alcol da usare nelle distillerie di GIN. Ben presto la produzione divenne così importante che il GIN venne usato anche per pagare parte dei salari da destinare agli operai.
Tornando ai giorni nostri, chi non ha mai provato un GIN Tonic e ghiaccio, bevanda amara e rinfrescante, oppure un GIN Lemon, dissetante, oppure in abbinamento a piatti grassi della nostra cucina.
Da sempre mi affascina il mondo dei distillati, anche perché non solo di Vino si nutre l’uomo o per meglio dire il Sommelier. Per tale motivo sono andato alla ricerca di un distillato territoriale imbattendomi in un meraviglioso Gin Ciociaro dal nome particolare Origin Primitive London Dry Gin.
Gin prodotto per volontà e diletto di 8 amici, nati e cresciuti in provincia di Frosinone e successivamente per lavoro trasferitisi al di fuori della Provincia, alcuni all’estero ma sempre uniti dal piacere di stare insieme. Ad uno di questi amici-imprenditori, Marco Vitti, ho posto alcune domande riguardanti questo meraviglioso progetto, ottenendo come risposta la volontà e l’importanza per tutti loro di fare qualcosa per il proprio territorio, lasciando un ricordo, una impronta capace di rappresentare e fortificare il territorio Ciociaro.
Nasce così l’idea, partendo dalla storia e dalla sapienza officinale dei monaci presenti nelle splendide Abbazie da Casamari a Trisulti a Montecassino, di creare un GIN dalla forte personalità. E utilizzando oltre i vari ingredienti base, anche le foglie di olivo ciociaro, unite all’acqua Filette di Guarcino, una delle acque più pure conosciute. Accanto alla bontà del GIN, c’è inoltre una attenzione particolare rivolta verso l’ambiente in quanto il vetro utilizzato è interamente prodotto con vetro riciclato, ed il tappo è al 100% biodegradabile.
Mi appassionano queste nuove personalità capaci di elevare il proprio territorio e ringrazio per questo non solo Marco Vitti ma anche gli altri soci partecipanti a questa lodevole iniziativa, Marco Verrelli, Bernard Rauco, Fabrizio Vitti, Davide Torriero, Davide Bernardi, Enrico Meta e Daniele Pacioni in quanto offrono anche la possibilità a vari Sommelier, Degustatori e Mixology di creare sempre più cocktail, long drink, abbinamenti con cibo sempre più diversi e gourmet.
In veste di Sommelier proporrei di degustare questo Origin unitamente a pane, burro e alici, formaggi stagionati, risotto ai gamberi rossi, salmone affumicato e limone, frittura di paranza e per finire un’ottima granita e gelato.
Forse il Gin non è nato in Ciociaria, ma vicino… L’importante è scoprire che dietro un meraviglioso distillato vi sia una ricerca sapiente e attenta alle tradizioni, all’ambiente e alla conoscenza del territorio.
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