La Serie D, il quarto livello del campionato italiano di calcio, nonché il primo a carattere dilettantistico semi-professionistico.
La Serie D, obiettivo della Vis Artena, prima in classifica nel girone A del campionato di Eccellenza laziale.
La Serie D, il campionato semi-professionistico, al quale per essere iscritti necessitano requisiti importanti.
Artena e gli artenesi sono pronti al salto di categoria? Nel corso della stagione la Vis Artena ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter vincere il campionato di Eccellenza e approdare in Serie D. I tifosi sarebbero entusiasti se arrivasse la promozione, ma allo stesso tempo sono preoccupati. Perché? Semplice. In caso di promozione in Serie D la Vis Artena sarebbe costretta all’esilio. Il campo sportivo comunale in via Guglielmo Marconi non è a norma per ottenere l’omologazione dal Coni; servirebbero dei lavori per rispondere alle esigenze in crescita della società di calcio.
Andare in serie D porta sicuramente maggior prestigio alla squadra, ma con esso anche determinati oneri, soprattutto finanziari, e gli impianti sportivi devono seguire determinati parametri determinati dalla FIGC. Alcuni parametri: tribuna con entrate separate per tifosi locali e ospiti, panchine da almeno 15 posti, una sala stampa, un impianto acustico potente. In più ci sono altri problemi, oltre al manto erboso, gli spogliatoi vanno migliorati.
Se la Vis Artena dovesse conquistare la promozione e i lavori non venissero effettuati, la società sarà costretta ad andare a giocare in un’altra città e ciò diventerebbe un problema: affittare per mesi il campo e portare ogni giorno lavoratori e tutto lo staff in un’altra struttura sportiva. Aggiungiamo che andare a giocare in paesi limitrofi, non solo rovina l’immagine della squadra e ne limita gli incassi, ma non giova altrettanto alle piccole imprese familiari come bar o ristoranti che potrebbero trarre guadagno dal turismo sportivo, come tutta la città di Artena.
Per fare una squadra di questo tipo la Vis Artena avrà bisogno di tante energie, anche economiche. Non crediamo che chiederà lo stadio in concessione, ma chiederà al Comune un aiuto, per un progetto ambizioso. Il progetto si fonda sullo Sport, ma ha innanzitutto un risvolto culturale. Se la squadra galoppa potrebbero svilupparsi tante cose, anche a livello cittadino: una bella accoglienza per le squadre che verranno creerà turismo sportivo, perché si muoveranno migliaia di persone. Questo è il bello del progetto, e Artena non può permettersi di buttare all’aria una tale opportunità, per la squadra, per la città e per la sua immagine.
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