E’ tempo di intervenire su un piano dell’educazione dei sentimenti
“Uomini per cui la donna non può permettersi di essere fragile perché quella fragilità, spesso, viene tradotta in un consenso implicito”
Meglio bruna che bionda. Sobria che ubriaca. Razionale piuttosto che fragile. Riservata che appariscente. Coperta che scoperta. Sottomessa che indipendente. Discreta che rumoreggiante. Brava ma non bravissima. Meglio così, come vogliono che sia. Per non essere violentata, picchiata, uccisa, giudicata, denigrata e offesa.
A imporlo è quell’eredità che deriva da secoli di predominanza maschile, basata tutta sulla differenza sessuale che diventa differenza dei ruoli e si traduce nella tensione tra libertà e potere. A imporlo è l’assegnazione arcaica dei ruoli secondo cui la donna deve essere oggetto strumentale di mera attribuzione di funzioni, secondo cui la sua dignità, la sua libertà e il suo valore devono dipendere dal giudizio degli uomini, da come loro la desiderano.
Uomini spesso incapaci di gestire i propri e gli altrui sentimenti. Uomini per cui la donna non può permettersi di essere fragile perché quella fragilità, spesso, viene tradotta in un consenso implicito. Uomini prede di una cultura che prima di rendere banale la violenza fisica, banalizza quella verbale. Questo deve far riflettere perché insultare, denigrare e offendere una donna significa sottrarle personalità, soggettività. Significa cercare di confinarla a una mera funzione sessuale.
Allora è tempo di capire, che prima di qualsiasi legge, che prima di punire i colpevoli e proteggere le vittime è necessario intervenire su un piano della cultura, dell’informazione, dell’educazione ai sentimenti. E’ tempo di farsi carico delle tante, troppe solitudini emotive. E’ tempo di un piano nazionale di sensibilizzazione alla "gentilezza", dell’emanazione del rispetto e della parità di genere. E’ tempo di educare i giovani al vero amore. E’ tempo che ogni donna capisca che il suo valore dipende dall’attenzione alla sua dignità. E la sua dignità non è barattabile con alcun altrui giudizio. E’ arrivato il tempo, perché ancora amano le bionde ma continuano a sposare le brune. In fondo trasmettono più tranquillità, serenità. Fino al prossimo femminicidio.
Eleonora Mattia, Vice Presidente della Consulta regionale delle Donne Amministratrici di Anci -Lazio