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Ecografia all’addome, un esame importante: a cosa serve e come prepararsi

L’ecografia è uno degli esami più diffusi in ambito diagnostico. I medici lo usano principalmente come strumento ‘esplorativo’ in quanto è meno accurato ed approfondito rispetto ad altre analisi di carattere diagnostico. Dal punto di vista pratico, l’ecografia (detta anche ecotomografia) utilizza una particolare tecnologia che prevede l’impiego di ultrasuoni, la cui frequenza varia da 2Mhz a 15 Mhz; le frequenze più basse assicurano maggiore penetrazione nei tessuti mentre quelle più alte garantiscono una migliore risoluzione dell’immagine. I vari tessuti e organi colpiti dagli ultrasuoni respingono questi ultimi in maniera diversa, a seconda delle loro caratteristiche e della presenza di eventuali lesioni.

Il medico pone la sonda ad ultrasuoni a contatto con la pelle, cosparsa di gel, in prossimità dell’area da sottoporre ad esame. Esistono numerose modalità di impiego dell’esame ecografico, a seconda dei sintomi del paziente e delle necessità diagnostiche di quest’ultimo. Uno dei più diffusi è senza dubbio l’ecografia all’addome: vediamo di seguito di cosa si tratta e in quali casi si rende necessario effettuare un esame di questo tipo.

Come prepararsi per un’ecografia all’addome

Il paziente che deve sottoporsi ad un esame ecografico addominale deve prepararsi in maniera adeguata, affinché l’ecografia restituisca un risultato affidabile. Se l’esa è in programma in orario mattutino, il paziente deve digiunare a partire dalla mezzanotte, dopo aver fatto una cena leggera. Nel caso in cui l’ecografia sia in programma nel pomeriggio, è necessario fare colazione evitando di assumere latte e derivati; al loro posto, vanno bene caffè, tè oppure orzo, accompagnati da alimenti secchi, come ad esempio biscotti o fette biscottate. A pranzo, similmente, è bene limitarsi ad assumere brodo o tè d’orzo, senza assumere cibi solidi. In ogni caso, affinché l’esame venga eseguito correttamente, il paziente deve presentarsi con la vescica piena, bevendo un litro d’acqua a circa un’ora e mezza prima dell’orario in cui è fissata l’ecografia.

Il paziente deve assumerla in un lasso di tempo non superiore a venti minuti; se l’esame ecografico riguarda solo l’addome inferiore, non è necessario seguire la dieta sopra descritta. Ad ogni modo, sarà compito del medico curante che ha prescritto l’esame informare il paziente di tutte le precauzioni da prendere, compresa una corretta alimentazione.

Dove prenotare questo tipo di esame

L’ecografia addominale viene prescritta dal medico curante in presenza di uno o più sintomi la cui natura va approfondita per individuare la presenza di un’eventuale patologia.

Pertanto, una volta che il medico ha prescritto l’esame, il paziente deve individuare una struttura del servizio sanitario nazionale o un ambulatorio privato dove poter prenotare l’ecografia. Molte strutture private, come ad esempio Ionoforetica, consentono ai pazienti di prenotare l’ecografia all’addome online, per mezzo del proprio portale di riferimento. Una volta fissato il giorno per l’esame, al paziente non resta che rispettare le indicazioni relative alla dieta, oltre a quelle fornite eventualmente dal proprio medico per prepararsi correttamente all’esame.

A cosa serve l’ecografia addominale

L’esame ecografico non è invasivo e non provoca dolore nel paziente, in quanto la sonda viene semplicemente appoggiata sulla pelle precedentemente cosparsa con un’apposita sostanza gelatinosa.

Come riporta il sito ufficiale dell’AIRC, l’ecografia addominale “permette di studiare forma, dimensioni, struttura ed eventuali alterazioni di organi, tessuti e vasi sanguigni presenti nell’addome”; in tal modo, tramite l’esame diagnostico è possibile, a seconda del quadro clinico del paziente, individuare eventuali anomalie (come ad esempio masse di natura non meglio definite) o seguire il decorso di una particolare patologia di cui il paziente è affetto. Gli organi e i tessuti che si possono monitore tramite ecografia sono: fegato, reni, pancreas, cistifellea, vie biliari, stomaco e vasi sanguigni. L’esame può avere carattere generale o essere focalizzato specificamente su di un solo organo.

Gianluca Bottiglieri

Redazione

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