Edilizia pubblica, M5S Regione Lazio: sentenza storica contro le speculazioni
“La materia dell’edilizia pubblica è disciplinata da norme che non lasciano spazio all’autonomia delle parti”
“La sentenza emessa qualche giorno fa dal Tribunale di Roma e pubblicata ieri, relativa a un contenzioso civile tra due inquilini del Piano di Zona “Casale Rosso” e una tra le maggiori imprese di costruzioni italiane, può definirsi storica perché fa finalmente chiarezza in materia di compravendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica, realizzati, sì nell’ambito della cubatura autorizzata, ma in eccedenza rispetto alla superficie finanziata con contributi pubblici.
Il Giudice ha condannato l’impresa che, nella compravendita, ha applicato un prezzo maggiore a quello di cessione adducendo la motivazione che gli immobili, essendo stati realizzati senza ricorrere al contributo pubblico, fossero da considerarsi in regime di edilizia libera e che l’incremento di prezzo dovesse intendersi come un accordo tra le parti.
La sentenza ha invece ribadito come la materia dell‘edilizia pubblica è disciplinata da norme che non lasciano spazio all’autonomia delle parti, altrimenti sarebbe vanificato lo scopo della normativa consistente nell’immissione sul mercato di alloggi con prezzi calmierati riservati a categorie sociali svantaggiate.
Il prezzo di un immobile, dunque, non può essere superiore a quello che si ricava dall’applicazione dei criteri stabiliti dalla convenzione sottoscritta tra il Comune e il soggetto che ha realizzato l’intervento.
In parole povere il rispetto del prezzo massimo di cessione resta un punto fermo dal quale non si può transigere e per il quale da anni mi sto battendo affinché non ci siano più speculatori che cercano di far passare per legittime procedure tese solo al proprio profitto“.
Da un post su Facebook di Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, sulla sentenza del Tribunale di Roma relativa al Piano di Zona “Casale Rosso”.