Effetto Green Pass: prenotazioni del vaccino su del 20-40%, ma Landini accusa
Al via le terze dosi, mentre Figliuolo ottiene un sensibile aumento sulle prime. Tuttavia per il leader della Cgil il Governo “Non ha deciso per l’obbligo vaccinale perché al suo interno è diviso”
Altro punto di snodo importante sulla questione Green Pass, e di conseguenza, sui vaccini. Nonostante la fermezza del Commissario all’emergenza Figliuolo, con numeri di immunizzazione di rilievo, a livello politico continua il dibattito sul confine, sempre più sottile, tra la Certificazione Verde e l’obbligo vaccinale, soprattutto per i lavoratori. Nel frattempo iniziano ufficialmente le somministrazioni delle terze dosi.
Figliuolo: “Incremento delle prenotazioni tra il 20% e il 40%”. Al via le terze dosi
Il Cosiddetto “effetto Green Pass” sui luoghi di lavoro, che entrerà in vigore il prossimo 15 ottobre, si vede già dalle prenotazioni delle prime dosi. In una nota del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, riporta che “a livello nazionale, si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana”.
Tuttavia per il generale Figliuolo i numeri potrebbero essere ancora migliori, in virtù del fatto che non è più necessaria la prenotazione per vaccinarsi: “Considerando che la maggior parte dei centri vaccinali sono ad accesso libero, occorre monitorare, nei prossimi giorni, l’andamento delle adesioni per valutare se il trend attuale si consoliderà in maniera strutturale”. A oggi 44 milioni 272.742 cittadini hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, pari all’81,97% della platea di over 12, mentre quasi 41 milioni (40.997.762) hanno completato il ciclo vaccinale (il 76% dei vaccinabili, il 69% della popolazione totale).
Inoltre nella giornata di oggi, dopo qualche Regione che ha iniziato in anticipo, è partita ufficialmente la somministrazione delle terze dosi, che avverrà solo con i sieri a mRna Pfizer e Moderna, per i soggetti immunocompromessi, una platea che al momento è di poco inferiore al milione di persone (930.088).
Landini: “Non hanno messo l’obbligo perché al Governo non sono tutti d’accordo”
Nonostante le alte percentuali di immunizzazione, mancano all’appello molte persone di cui lavoratori, e su questo è tornato Maurizio Landini. “Proroghiamo il credito di imposta per una fase in cui c’è la gratuità per i lavoratori del tampone”, questo il pensiero del segretario della Cgil che ha partecipato all’iniziativa ‘Cortile di Francesco – Il lavoro oggi’ di Assisi.
Landini specifica che la posizione del sindacato è quella che “si dovrebbe procedere con l’obbligo vaccinale, questo abbiamo detto al Governo. E all’obiezione che sarebbe complicato dico che se si decide di farlo siamo pronti a fare la nostra parte”. Il leader della Cgil per questo accusa il Governo: “Non voglio ulteriori divisioni nei luoghi di lavoro più di quelle che già ci sono, perché non aver messo l’obbligo del vaccino scarica tensioni nei luoghi di lavoro”. Hanno deciso di non farla – conclude Landini – perché nel Governo non sono tutti d’accordo, sono differenziati.