L’eiaculazione precoce, patologia che rappresenta la più diffusa disfunzione sessuale maschile (coinvolge circa 4 milioni di persone, ovvero il 20% – 30% dei maschietti italiani) può rappresentare un serio problema in grado di minacciare la stabilità di un rapporto di coppia, a causa dell’inevitabile insoddisfazione delle partner.
Infatti, come afferma la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del San Raffaele Resnati di Milano: “Il 52% delle donne con problemi sessuali (in particolar modo anorgasmia) hanno un partner con eiaculazione precoce, rispetto al 24% di chi ha una relazione con uomini con eiaculazione normale. Il motivo più comune di disagio per le donne è la mancanza di attenzione da parte dell’uomo, che si concentra sulla propria prestazione, senza pensare alle esigenze della partner”.
Dello stesso avviso è il direttore della Scuola di specializzazione in Urologia all’università Federico II di Napoli, Vincenzo Mirone, che ha parlato di “problema dall’impatto sociale devastante” in quanto “il numero di donne che hanno problemi di orgasmo raddoppia quando hanno come compagno un eiaculatore precoce”.
Ma in cosa consiste, numeri alla mano, l’eiaculazione precoce? Quando è opportuno rivolgersi al medico per risolvere il problema o almeno per alleviarne la sintomatologia?
Secondo alcune stime un’eiaculazione può definirsi ‘precoce’ quando avviene entro 2 minuti (lieve) dall’inizio del rapporto o nell’arco di un minuto (grave). La malattia nell’80% dei casi ha una base genetica e si definisce ‘primaria’, mentre il rimanente 20% è composto da persone che hanno iniziato a avere il problema (eiaculazione precoce secondaria) dopo i 50 anni in seguito a patologie come prostatiti, disfunzione erettile o malattie tiroidee .
Nel secondo caso è possibile risolvere il problema affrontando la causa che l’ha generato, ma per quanto riguarda il primo… Beh, la persona che ne è affetta rischia di dover convivere con questa sua parte di sé per tutta la vita.
Da diverse settimane, però, è entrato in commercio un composto che promette di alleviare non poco questo grave problema di coppia: trattasi del “Fortacin” dell’azienda Recordati, farmaco specifico (per cui è necessaria la prescrizione medica) approvato da Ema nel novembre 2013, registrato in Italia e in numerosi altri paesi europei che ha dimostrato la propria efficacia attraverso molteplici trial clinici a partire dal 2003.
Il Fortacin è uno spray contenente lidocaina e prilocaina, ovvero due anestetici locali, che agisce bloccando temporaneamente la trasmissione degli impulsi nervosi nel glande; e, di conseguenza, riducendone la sensibilità e ritardando il tempo di latenza eiaculatoria. Dopo le spruzzate (la soluzione è predosata e la dose raccomandata è di 3 spruzzi) l’effetto si ha in 5 minuti.
Ma i 4 milioni di maschietti italiani affetti dalla patologia sono consapevoli di essere “malati”? Secondo il dott. Mirone non sempre: “Il loro vero problema è non considerare questa come una malattia, ma come un disagio”, perciò è necessario “far capire al maschio che questa è una malattia vera, quindi fare un lavoro di tipo culturale”.
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