Cronaca

Elena Aubry, rinviati a giudizio per omicidio stradale i sette imputati. Processo a luglio 2024

Il gup di Roma ha confermato i rinvii a giudizio delle sette persone accusate di omicidio stradale nel procedimento legato alla morte di Elena Aubry, la 26enne deceduta il 6 maggio 2018 mentre percorreva sulla sua moto la via Ostiense a Roma.

Morte di Elena Aubry, sei funzionari comunali a processo

Elena morì a causa del pessimo stato del manto stradale. Il giudice ha poi disposto una condanna a 2 anni di reclusione per un ottavo imputato, che aveva scelto il rito abbreviato, responsabile della sorveglianza della ditta vincitrice dell’appalto per la manutenzione della strada. Fra gli indagati vi sono sei funzionari del comune di Roma, tra cui due ultimi direttori del Simu (Dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana). Il processo è stato fissato al 9 luglio del 2024.

La mamma di Elena: è un processo al sistema che ha portato la morte di mia figlia

Presente nell’aula del Tribunale di Roma, la madre di Elena, Graziella Viviano, insieme con la figlia Sonia, sorella di Elena. “E’ la prima volta che non si fa un processo per la morte di una ragazza, ma al sistema che ha portato la morte di una ragazza. Da oggi in poi il sistema deve cambiare. Dopo Elena punto e a capo. E’ un bene per la vita dei cittadini ma anche per le istituzioni che soffrono di poca credibilità”, sono le parole di Graziella registrate in un video dopo aver lasciato il Tribunale a fine udienza.

“L’unico senso alla morte di Elena”

“A me non interessa quanta pena, quanti anni sono inflitti. Ho chiesto al giudice una pena che fosse congrua per evitare che fosse ripetuto di nuovo un omicidio come quello di Elena, che venissero ripetuti ancora una volta gli inadempimenti che hanno portato alla morte di Elena. La condanna non riporterà in vita mia figlia, non amo la vendetta, non mi appartiene: l’unico senso alla morte di mia figlia sarà quello di evitare che muoiano altre ragazze e ragazzi, l’unica cosa che in un certo senso mi può dare pace.

“Ho chiesto che le udienze non vengano rimandate alle calende greche”

Ho chiesto anche un’altra cosa al giudice (il 20 novembre è la giornata delle Vittime della strada) per i genitori che subiscono queste disgrazie tremende: che almeno ci diano pace, che le nostre udienze non siano rimandate alle calende greche.

La prossima udienza del processo è stata fissata al 9 luglio 2024, tra oltre 1 anno e mezzo, è uno strazio tremendo, se poi aggiungo che a marzo avrò l’udienza per il processo del soggetto che rubò le ceneri di Elena, pregate per me, ho bisogno di tanta forza”, conclude la mamma di Elena, Graziella Viviano, in un video postato su Facebook, registrato dopo la conclusione odierna dell’udienza al Tribunale di Roma.

Redazione

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