Politica

Elezioni amministrative Ciampino: equilibrio precario

Il risultato elettorale di Ciampino era oggettivamente prevedibile. Innanzitutto per l’astensionismo, che si attesta ormai intorno al 50% e che penalizza sempre il centrodestra, privo dell’ampio “zoccolo duro” del centro-sinistra. L’astensionismo ha qui, tuttavia, motivi sia generali che locali.

Comune di Ciampino

I motivi del disinteresse

Tra quelli generali il disinteresse per i referendum, che ha tenuto molti elettori lontano dai seggi anche grazie all’appiattimento dell’informazione, calato ormai, dopo il Covid e la guerra russo-ucraina, come una insopportabile cappa uniformante. Poi le divisioni interne al centrodestra, con il crollo della Lega “di governo e di poca lotta” di Salvini, compensato, ma non al punto di vincere, dalla crescita di Fratelli d’Italia. Tra i motivi locali c’è invece la delusione di chi ha visto fallire il programma di rinnovamento di Daniela Ballico per mano di alcuni dei suoi stessi consiglieri, oggi alleati del PD. Questa strana alleanza, promiscua e priva di prospettiva politica, cementata da interessi comuni, è tuttavia ben organizzata nel controllo dei voti.

Questa circostanza ha per ora consentito al centrosinistra di reggere l’urto del programma di Daniela Ballico, facendolo arrivare al ballottaggio con un distacco recuperabile. Ma ora la partita diventa a due e scende in campo il prorompente entusiasmo di Daniela Ballico, che la scorsa volta riuscì a ribaltare il risultato iniziale che la vedeva sfavorita, vincendo alla fine con largo margine. Ci riuscirà anche stavolta? Molto dipenderà dalle alleanze che saprà costruire e da quanto i suoi argomenti riusciranno a chiamare a raccolta l’elettorato sopito.

Il buon risultato di Alessandro Porchetta, alternativo a entrambi i contendenti, potrebbe decidere gli equilibri finali. Ma il suo elettorato, oltre al disgusto verso il PD, condivide con la Ballico, al di là delle divisioni ideologiche che nella comunità locale hanno poco senso, alcuni temi importanti, come il progetto di rendere l’IGDO bene pubblico e i temi fondamentali dell’ambiente e della vivibilità complessiva della città, assenti di fatto nel programma del PD locale. La partita del ballottaggio è una partita completamente nuova che si gioca su fattori diversi da quelli primo turno. Chi saprà parlare meglio alla gente otterrà, come sempre, la vittoria finale.

Francesco Febbraro

Architetto, con lunga esperienza di direzione di Dipartimenti e Municipi di Roma Capitale. Per anni docente universitario a Valle Giulia, autore di pubblicazioni sullo sviluppo urbano tra cui "Codilex Urbanistica" "Vademecum edilizio" e "La macchina inceppata" sull'organizzazione degli uffici pubblici. Scrive di attualità e politica.

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