Rocco Sofi, 46 anni avvocato di professione e già consigliere comunale con il Popolo della Libertà fino al 2015. Anno in cui sfiduciò l’allora sindaco Mario Cacciotti. A pochi giorni dal voto abbiamo parlato con lui di alcune tematiche al centro del dibattito in questo mese di campagna elettorale.
L’impegno profuso sugli argomenti di maggiore utilità e vicinanze al cittadino: sanità locale, ambiente, infrastrutture, rilancio delle attività, commercio ma anche un maggiore impegno sulle modalità di lavoro. C’è bisogno di un ascolto attivo dei bisogni e di interventi spesso immediati che presuppongono scelte forti, prese di posizione non cerchiobottiste.
Noi abbiamo sempre voluto la fine un sistema non razionale della gestione ambientale sotto qualsiasi punto di vista e per questo abbiamo sostenuto campagne di sensibilizzazione, raccolto petizioni per lo smantellamento del termovalorizzatore e contro il revamping dello stesso, per esempio. Di certo ci stiamo ancora chiedendo perché all’epoca del suo insediamento il Sindaco attuale non abbia firmato lui l’unico atto che avrebbe determinare la chiusura immediata della discarica contro l’imposizione della Regione Lazio.
Ad oggi c’è molta confusione sul presente e sul futuro in materia e stando ai fatti non solo non è assolutamente garantito alcun piano che preservi di nuovo Colleferro dal rischio di peggiorare la propria situazione sul territorio, ma gli ultimi sviluppi depongono proprio verso scenari negativi. Parlano i fatti.
Noi riteniamo che occorra prudenza nell’affrontare questa analisi. Parliamo di una società di spazzamento e rifiuti che non comprende solo Colleferro ma altri paesi di diversa struttura e dimensione, quindi con prerogative diverse. Inoltre il ragionamento non può funzionare rimodulando solo gli aspetti economici e finanziari già evidenti, ma occorre capire quale sia il livello di qualità del servizio fornito ai Comuni in base a prerogative strutturali: prima fra tutte la situazione dei lavoratori, il personale! Oppure un maggiore controllo nella gestione sennò si rischia il mancato pagamento da parte dei Comuni tornando ancora a parlare di soldi.
Il polo logistico Amazon nasce grazie ad un lavoro di concertazione strategica sul territorio iniziato non di recente pertanto ora l’elemento novità non è la presenza del sito quanto la tipologia di insediamenti. E le scelte fatte purtroppo appaiono con oggettività poco rassicuranti sia a livello ambientale (inquinamento per eccesso di traffico pesante e inquinamento visivo di impatto industriale su contesto agricolo), che deludenti in senso occupazionale: sono queste attività a zero indotto e con garanzie occupazionali minime per i cittadini di Colleferro (una quota altissima già al momento è rappresentata dai trasfertisti di Passo Corese).
Preferisco concentrarmi sui dati di realtà: i candidati a sindaco sono 5, le liste contano più di 200 candidati a consigliere, in totale ragioniamo sui grandi numeri.
Forse questa amministrazione ha risposto ad alcune domande con grande clamore mediatico ma non ha colmato i vuoti importanti restando nel silenzio, lo stesso con cui ci ha lasciato quando abbiamo chiesto il perché del non avere affrontato con mezzi autonomi e decisioni di polso, assumendo posizioni forti, i punti critici della nostra attualità.
L’Ospedale, la necessità di coinvolgere l’Europa, i giovani, il commercio e le libere professioni in crisi, l’abbandono dello sport, l’assenza di progetti di innovazione tecnologica e digitale a cui noi vorremmo rimediare, per esempio, con l’idea di una VUD (Volta Urbana Digitale) a dimensione di una Smart City contemporanea, con l’erogazione di servizi digitali al cittadino, ormai quasi d’obbligo soprattutto da parte di un’amministrazione giovane!
Gli elettori di Colleferro hanno un compito difficile ma non impossibile: scegliere se accontentarsi di qualcosa che è stato fatto o volere ancora di più! Non tutti sono stati accontentati, non tutti sono stati ascoltati: per questo il nostro slogan non è solo uno slogan ma l’evidenza di un diritto.
Chiara Marricchi
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