Elezioni: e se la notte del 25 settembre dovesse premiare il voto di protesta?
L’arma formidabile della democrazia potrebbe definitivamente delegittimare la cattiva politica e far iniziare una nuova storia
Tutti i partiti, in questi giorni, hanno tentato di accaparrarsi i voti, soprattutto dei giovani e dei delusi e degli indecisi che i sondaggi danno al 45%. Non si sono chiesti il perché di questa criticità? Gli indecisi e i delusi, insieme ai giovani si: perché vi è stata una mala politica.
Elezioni politiche: chi sceglie i candidati?
Più di qualcuno afferma che bisogna liberare i cittadini italiani dalle catene che i capi dei partiti e movimenti, gli hanno messo. Bisogna non votare per i candidati che gli stessi capi hanno scelto per loro convenienza e non votando per coloro i quali hanno occupato i collegi facili per essere rieletti, alla faccia della democrazia.
In un certo senso ci troviamo tutti incatenati per essere stati isolati nei pensieri e nelle azioni di persone libere. Soprattutto con questo sistema elettorale che tutti criticano ma che in molti hanno accettato e votato. Un sistema elettorale che altera il valore dei risultati delle competizioni. Forse, ci sarebbero anche gli estremi per potersi costituire parte civile per i danni subiti.
Oggi tutti i cittadini hanno ancora una grande opportunità per riprendersi quelle libertà che vengono negate e difendere i propri diritti, per far sentire la voce del popolo attraverso il voto.
Il voto di tutti per provare almeno a cambiare
Ecco perché non dobbiamo cadere nel tranello di chi vuole l’astensionismo per continuare a fare il proprio comodo. Ecco perché dovremmo andare tutti a votare, non perché ce lo chiedono loro, i rappresentanti dei partiti e dei movimenti, dobbiamo andarci per noi, per informali, attraverso la lettura dei risultati democratici delle urne, per informarli che non vogliamo essere usati per far numero nelle piazze, a loro piacimento, che non vogliamo sentirci più né schiavi né zimbelli.
Il 25 settembre 2022 andiamo a votare, è la nostra garanzia di democraticità sancendo il diritto di scelta di ognuno di noi, anche alla faccia di chi in parte ce lo sta negando, perché la partecipazione è importante per la sopravvivenza della libertà.
Andiamo a votare e liberiamo il nostro voto. Coloro che non dovessero sentirsi rappresentati hanno sempre la possibilità di vincere, ignorando i simboli e i nomi stampati nelle schede elettorali, scrivendo, nello spazio bianco della scheda, ciò che la politica ha trascurato e ignorato, come per esempio: Libertà di scegliere – ingresso libero alle Università – basta con le lobby – lavoro per tutti – un solo incarico – ospedali rispettosi della persone.
E se in tanti, giovani, delusi, indecisi, persone libere, che rappresentano, secondo i sondaggi il 45% degli aventi diritto al voto, andassero a votare, scegliendo la protesta della scheda nulla, con i voti delle schede bianche e nulle che sono state rilevate sempre nelle competizioni elettorali e pari al 5-6%, potranno raggiungere il 50,01%, ovvero la maggioranza assoluta. Questa arma formidabile della democrazia potrebbe definitivamente delegittimare la cattiva politica e far iniziare una nuova storia.
Se in tanti dovessero votare la protesta, spezzerebbero, forse per sempre, quelle catene che i partiti hanno messo agli italiani.
Roberto Spaziani