Italiani verso il voto, potremo esprimere la nostra preferenza elettorale dalle ore 7:00 alle ore 23:00 di domenica 25 settembre.
Italia Sovrana e Popolare è la lista antisistema costituita dal Partito Comunista di Marco Rizzo, Ancora Italia di Francesco Toscano, Riconquistare l’Italia di Stefano D’Andrea, l’ex magistrato Antonio Ingroia e il Comitato No Draghi presieduto da Antonella D’Angeli e Igor Camilli. Figurano tra i suoi candidati illustri i nomi dell’inviato di guerra Giorgio Bianchi, il giornalista Claudio Messora e il filosofo Andrea Zhok.
Italia Sovrana e Popolare propone tra i punti del suo programma l’uscita dall’Europa, dalla Nato, l’abolizione di qualsiasi pass sanitario e obbligo vaccinale. Il suo capo politico è Giovanna Colone, insegnante sospesa perché ha rifiutato l’imposizione vaccinale.
Italia Sovrana e Popolare è inoltre l’unica forza tra quelle extraparlamentari ad aver raccolto firme in 49 collegi su 49, un entusiasmo oltre qualsiasi aspettativa.
Abbiamo raccolto le parole di tre candidati locali del territorio del Lazio. Fabio Massimo Vernillo segretario regionale del Partito Comunista è candidato nella lista Lazio1-p02, la quale comprende alcune zone capitoline come Appio, San Giovanni, Tuscolano, Don Bosco ed altre e tutti i comuni dei Castelli Romani ma anche parte del litorale con Anzio e Nettuno, fino ai confini del frusinate Colleferro, Guidonia, Artena e Labico.
“Italia Sovrana e Popolare nasce da un’esigenza che si è manifestata in questi due anni di pandemia, nei quali abbiamo capito che una questione sanitaria, sicuramente importante, è stata utilizzata per esercitare delle forzature sul popolo italiano. La politica italiana oggi è sottomessa alla volontà europea, alle mire espansionistiche della Nato, insomma siamo sudditi di Bruxelles e un’altra stella sulla bandiera americana. Noi vogliamo riappropriarci della sovranità popolare del nostro paese. In questi due anni abbiamo visto la sistematica violazione della Costituzione, ricattando i cittadini con il diritto al lavoro. Non a caso il nostro capo politico è Giovanna Colone, insegnante sospesa perché ha rifiutato la somministrazione.
Trent’anni anni di tagli alla sanità pubblica hanno portato all’incapacità di far fronte alla situazione pandemica, mentre ogni responsabilità è stata scaricata sui cosiddetti novax. I politici che già conosciamo da sinistra a destra non hanno fatto altro che scaricare le loro inadeguatezze sui cittadini mentre medie e piccole imprese fallivano. Intanto davano miliardi alla Fiat, Amazon ha incassato 44 miliardi e senza pagare un euro di tasse e le multinazionali del farmaco hanno fatturato miliardi.
L’incontro tra Francesco Toscano di Ancora Italia, Marco Rizzo del PC, e Stefano D’Andrea di Riconquistare l’Italia è stato una scintilla: hanno deciso di unire le forze del dissenso contro il partito unico liberale che va da Renzi a Salvini, da Letta a Meloni. Italia Sovrana e Popolare è composta da 15 movimenti, ciascuno ha fatto un passo indietro per farne avanti verso la riaffermazione della Costituzione, per Scuola, il Lavoro e la Sanità. Intanto il Pd come FdI vuole perseverare nell’invio di armi all’Ucraina, alimentando una pericolosissima escalation.
Meloni rappresenta infatti una finta opposizione: ricordiamoci solo la sua astensione dal decreto Mille Proroghe. Ci sembra che questi personaggi litighino per ragioni che interessano il nostro paese, in realtà se le danno di santa ragione per il taglio dei parlamentari che sono passati da 600 a 400. Il PD non è un partito ma una corrente economica”.
Antonella D’Angeli, candidata come prima capolista nel territorio che comprende alcune zone capitoline come Appio, San Giovanni, Tuscolano, Don Bosco ed altre e tutti i comuni dei Castelli Romani ma anche parte del litorale con Anzio e Nettuno, fino ai confini del frusinate: Colleferro, Guidonia, Artena e Labico.
“Nel Lazio 12mila piccole e medie imprese hanno chiuso in pochi mesi, la stessa situazione coinvolge forni e panetterie; solo a Roma 2500 panetterie sono a rischio chiusura. Prima il rialzo della benzina quindi il costo per il trasporto merci, poi il caro gas ed energia hanno pesato sui costi di lavoro insieme all’aumento del prezzo delle materie prime. Noi eravamo un paese di produttori e ora ci scopriamo senza grano pur essendo produttori di pasta. Non solo il proprietario dell’attività si trova senza entrata ma anche i suoi dipendenti senza stipendio e così un’intera filiera produttiva si inceppa.
Naturalmente anche per consumatore il costo al dettaglio è cresciuto, e non parliamo di primizie ma di beni di prima necessità, come frutta e verdure di stagione. Vogliono perfino decidere a che ora dobbiamo fare la lavatrice e quanti elettrodomestici possiamo accendere. Le sanzioni contro in funzione antirussa stanno danneggiando noi italiani. Questa la drammatica situazione in cui ci troviamo in nome della difesa degli interessi degli Usa, e in cui si insinuano speculazione e accise.
Quali sono gli obiettivi della vostra coalizione?
“I nostri obiettivi sono innanzitutto la pace, intavolare trattative con la Russia, essere liberi di scambiare merci con tutti gli stati, per un mondo multipolare. Diritto al lavoro sicuro, retribuzioni eque minimo 1200 euro di retribuzione, abolizione di quelle norme di Renzi sul precariato, contratti a progetto e partita Iva, fine immediata dell’alternanza scuola-lavoro, che non è un tirocinio ma una vera e propria pratica di sfruttamento. Non dimentichiamo che solo lo scorso anno sono morti due ragazzi e un altro giovane pochi giorni fa”.
“Vorrei anche denunciare un fatto locale molto serio che avviene nella scuola infermieristica di Colleferro. I ragazzi non solo affiancano l’infermiere di ruolo ma svolgono lo stesso lavoro e attività dei sanitari già specializzati con i medesimi orari, anche notturni, con rischi e responsabilità per i pazienti e ragazzi stessi. Come se non bastasse pagano 300 euro per un posto letto. Una rapina nelle tasche delle famiglie per avere una forza lavoro gratis. Questo non è solo un fatto episodico ma una dimostrazione della mancanza di responsabilità della nostra classe dirigente.
L’Italia non può continuare a reggersi su divieti e sussidi. Dobbiamo tornare liberi e protagonisti. Sovranità significa tornare capaci di autodeterminare le politiche economiche del nostro paese”.
Con Matteo Di Cocco, candidato come candidato nel collegio uninominale da Colleferro a Guidonia, proviamo a parlare anche del futuro che ci attende.
“Il futuro dell’Italia è al momento oscuro. In questi momenti stiamo affrontando delle grosse sfide, dei mutamenti epocali dopo anni di stasi. Negli ultimi trent’anni i governi hanno deciso di salvaguardare il proprio ambiente, limitando le stazioni di gas metano ed altri idrocarburi sul proprio territorio nazionale, per salvaguardare la salute dell’ambiente.
Questo è stato fatto anche in Italia, appoggiandoci però totalmente alle forniture straniere, ad esempio incamerando energia nucleare dalla Francia, gas dal Nord Africa e dalla Russia, così come il petrolio.
Insomma, da dove era più conveniente acquistarla con le tante navi petrolifere che tutt’oggi arrivano nel Mediterraneo e fino all’ENI, Ente nazionale degli idrocarburi, che ricordiamo essere a partecipazione statale.
A causa della guerra per procura degli Usa, l’Italia -non potendo decidere in maniera autonoma e sovrana- è stata trascinata in un conflitto che non le appartiene e che la conduce alla rovina.
Un conflitto che nasce, come ben sappiamo dalle provocazioni della NATO, che dura da quattordici anni e non da febbraio 2022, e che ha portato la Russia a diminuire le razioni di gas. Che non è però l’unica responsabile perché le aziende energetiche e la Borsa di Amsterdam stanno speculando e lucrando sulla situazione.
E’ di pochi giorni fa la notizia che la Francia, da cui acquistiamo energia nucleare, dovrà fare manutenzione delle proprie centrali nucleari e quindi diminuirà le forniture energetiche verso l’Italia. Quindi ci sarà non solo un aumento dei costi, non ci sarà proprio. Una carenza di energia nel nostro paese significa grave crisi economica. Una crisi economica che si abbatterà sul presente ma che porterà a rivedere i piani per il futuro, soprattutto per i giovani, questi giovani che hanno già subito per due anni restrizioni e lockdown”.
È di pochi giorni fa il dramma che ha visto l’ennesimo ragazzo perdere la vita durante uno stage: “Tragedie come queste accadono anche perché al primo posto nell’agenda dei nostri governanti non ci sono gli interessi del paese ma quelli di organi esterni all’Italia.
La chiave sta nel nostro nome, Italia Sovrana e Popolare, vuol dire che l’Italia deve tornare a decidere da sé le priorità e i propri interessi nazionali, quello che noi vogliamo fare è riportare i cittadini nelle istituzioni e le istituzioni in ascolto dei cittadini”.
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