Elezioni Valmontone, intervista a Veronica Bernabei: squadra e programma
Alle amministrative del 14 e 15 maggio, Veronica Bernabei è in corsa per diventare il primo sindaco donna della città di Valmontone
Veronica Bernabei, 36 anni, sposata e mamma di una bimba di 18 mesi, oggi è in corsa per diventare il primo sindaco donna della cittadina alle porte di Roma. Già vicesindaca e assessore durante i due mandati di Alberto Latini, dapprima con la delega all’Ambiente (avviando a Valmontone la raccolta differenziata porta a porta), poi con quella ai Lavori pubblici.
Intervista a Veronica Bernabei
Abbiamo incontrato Veronica Bernabei per fare il punto sulla campagna elettorale che da qualche giorno è entrata nel vivo per le elezioni del 14 e 15 maggio.
Ci racconta come è nata la sua candidatura a sindaco?
E’ stato un percorso spontaneo e naturale, visto che l’intera maggioranza si è espressa in tal senso. Siamo un gruppo molto affiatato, con tanti giovani, che per 10 anni ha lavorato seriamente e concretamente per rimettere in piedi una città che abbiamo trovato in condizioni davvero critiche. Il Comune aveva molti debiti e contenziosi aperti e c’erano tante opere pubbliche iniziate e abbandonate a sé stesse. Con l’impegno, la costanza, la serietà, passo dopo passo siamo riusciti a risanare i debiti e a reperire le risorse per quelle opere pubbliche che si sono rivelate fondamentali per la città.
Penso alla scuola Madre Teresa di Calcutta, che era crollata nel 1992 e stava ancora in quelle condizioni; al canile comunale; all’ex teatro Valle; al nodo di scambio; al campo dei Gelsi; a Palazzo Doria Pamphilj, che era chiuso e abbandonato ed oggi è il cuore pulsante della cultura della città. Il tutto lavorando sempre in sinergia, con grande affiatamento. Ecco perché quando tutti i colleghi di maggioranza sono stati concordi nell’indicare me come candidata sindaca non ho potuto che accettare con gioia ed entusiasmo».
Ci presenti la squadra
«Il fatto che Valmontone abbia superato i 15 mila abitanti ha portato il Governo nazionale ad attivare anche qui il sistema elettorale con il doppio turno. Più liste, quindi, possono sostenere lo stesso candidato sindaco e si vince subito, qualora un candidato superi il 50% dei consensi, oppure dopo il ballottaggio tra i due candidati sindaco più votati. Rispetto al passato, visto che assessori e consiglieri devono essere distinti, dalle urne uscirà una squadra di ben 15 persone ad affiancare il sindaco. Una cosa è certa: tra i 64 candidati delle 4 liste che mi sostengono non mancano certo competenze e professionalità per garantire a Valmontone una squadra in grado di lavorare insieme alla sindaca per attuare i punti del programma».
Quali sono le linee guida del vostroprogramma?
La Valmontone che vogliamo è una città capace di fare quell’ulteriore passo in avanti verso la modernità, la tecnologia, i nuovi strumenti digitali. Una città per la quale vogliamo ripensare lo strumento urbanistico, ormai superato, per legare al meglio il centro urbano con le campagne e con i colli, per abbattere le barriere architettoniche, per migliorare la mobilità pubblica e privata. Una città che punti all’efficientamento energetico e che dia agli imprenditori le opportunità per crescere. La rete di imprese e la Dmo sono già realtà. Poi, ovviamente, continueremo ad investire nelle scuole, ad essere attenti al sociale stando vicini a chi ha bisogno e, non di meno, a portare aventi quel piano di opere pubbliche con diversi progetti, molti dei quali già finanziati.
E i punti principali del vostro programma?
Credo che ciò che distingue un’Amministrazione seria dalle solite promesse campate in aria, sia il fatto di scrivere programmi che siano seri, concreti, realizzabili. Non dei libri dei sogni per affascinare il cittadino ma un elenco di cose che si possono realizzare nel corso del mandato. Tra i progetti più ambiziosi del nostro programma c’è il Green Village, un’importante struttura sportiva polivalente con piscina, campi da tennis, pallavolo, calcetto e calciotto per la quale abbiamo già avviato le progettazioni e le procedure per il rilascio di tutte le autorizzazioni.
Poi c’è il Palazzo Doria Pamphilj: chi ricorda com’era 10 anni fa si rende conto del lavoro che è stato compiuto. Oggi in programma c’è il completamento dell’ultima facciata da ristrutturare, per la quale abbiamo già un finanziamento di 800 mila euro dal Giubileo di Roma 2025. Sempre restando alle opere certe andremo a completare il parcheggio multipiano alla stazione, finanziato per un milione e 250 mila euro; a realizzare la nuova scuola primaria Padre Pio (con 3 milioni e 811 mila euro del Ministero) e ad ampliare e adeguare le altre scuole che restano da sistemare.
Il primo intervento qualora venisse eletta sindaca?
Uno dei primi interventi che andrò a realizzare, e per il quale ho lavorato già in questi mesi, è il consolidamento e il ripristino della Via Nuova, con sistemazione dell’area circostante, per un importo di 2 milioni e 300 mila euro già finanziati. La situazione del costone è delicata ma abbiamo tutto per poter dare subito il via ai lavori di riapertura. Questa è sicuramente la cosa più urgente ma, ripeto, il lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni ci permette di poter essere subito operativi e partire con tante opere e interventi, in particolare nelle scuole, nelle strade, nei servizi.