Elezioni Valmontone, Marco Gentili: “No false promesse. Ecco cosa farei da sindaco”
Marco Gentili, candidato sindaco nella lista “Per un nuovo arcobaleno”, si presenta illustrando i punti cardine del programma elettorale
Non manca molto alle elezioni comunali nella città di Valmontone. Si vota il 14 e il 15 maggio con un nuovo sistema dei comuni aventi oltre 15 mila abitanti. Questo vuole dire che qualora nessuna delle coalizioni raggiungerà il 50% si andrebbe a un eventuale doppio turno. La campagna elettorale, intanto, entra nel vivo.
Iniziamo un primo giro di chiacchierate con i candidati sindaci per conoscere meglio i volti e i programmi dei candidati a governare la città.
Abbiamo fatto una prima chiacchierata con Marco Gentili, ex assessore all’urbanistica, che lo scorso settembre dopo 9 anni aveva riconsegnato le deleghe per una non più solida affinità con il resto della squadra. Gentili è a capo della lista civica “Per un nuovo arcobaleno“.
Dopo aver presentato la candidatura qualche mese fa racconta al nostro giornale alcuni spunti del suo programma elettorale.
“Il mio programma elettorale ha come obiettivo principale la variante al piano regolatore generale” – ci dice Gentili. “Quello della città di Valmontone risale ai primi anni ‘70. Noi abbiamo un progetto che prevede inclusione e trasformazione dei lotti interclusi all’interno dei nuclei abitati. Intendiamo fare una sorta di tessuto urbano armonizzato, andando a eliminare delle difficoltà che ci sono. Abbiamo degli appezzamenti di terreno più o meno grandi all’interno della città, dove vige il vincolo agricolo. Poi lavoreremo alla realizzazione di una sorta di mega parco verde, nel quale cercheremo di unire sia lo sport, all’aperto con attrezzature specifiche, sia un’area pic nic. Senza dimenticare il discorso legato al parco animali, al quale siamo molto legati. E’ un mio cruccio, mi piacerebbe anche realizzare un cimitero per gli animali. Noi pensiamo che gli animali siano componenti delle famiglie a tutti gli effetti. E la città di Valmontone, che si proietta verso un futuro armonioso, ha bisogno di un certo tipo di interventi”.
Uno sguardo anche al commercio, con pedonalizzazioni e temporary store?
“Esatto. Quello è un altro passaggio per noi fondamentale. Noi abbiamo un piano particolareggiato del centro storico che ci permette di andare in deroga sui locali a piano terra, su una serie di prescrizioni relative a locali commerciali. Sul piano particolareggiato del centro storico, sulla zona A ci sono delle deroghe ben precise che ci consentono la realizzazione di questi temporary store, rendendo pedonale poi la zona nei fine settimana estivi. Un modo per intercettare il flusso turistico che ci portano il parco e l’outlet. Così si rende vivo il centro storico, rendendo vivi anche ristoranti, con la cucina tipica valmontonese, ma anche i mercatini dell’antiquariato. Il nostro centro storico è un borgo sostanzialmente, è il punto più alto della città. Noi abbiamo Palazzo Doria Pamphilj che è come se fosse un castello. Realizzare in questa maniera la parte centrale del centro storico in questa maniera, pensiamo possa essere un primo passo. Con l’obiettivo di far vivere il centro storico 24h su 24h. Dobbiamo fare in modo che non sia carrabile, i centri storici più belli sono pedonali”.
Recentemente il Valmontone 1921 ha ottenuto un grande risultato sportivo, con la promozione nel campionato d’Eccellenza. Il patronne Bucci, ha lamentato una carenza di infrastrutture. Attraverso lo sport può passare una rinascita di un comune come Valmontone?
“Le dico chiaramente che tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi trent’anni, hanno sovente parlato della realizzazione della piscina comunale. Un obiettivo, di fatto, mai realizzato. Manolo Bucci è un imprenditore molto serio, che ha riportato il Valmontone 1921 nella massima serie regionale, ha le idee molto chiare nei confronti di una tipologia di sviluppo del centro sportivo. Una tipologia che ritengo molto interessante, per la quale mi sono già messo a disposizione. So che aveva intenzione di presentare un project financing per la città, per il quale ho dato piena disponibilità. Perché avere infrastrutture sportive, con le capacità imprenditoriali del patronne Bucci diviene alla base di una città come la nostra, fortemente indebitata“.
Qual è la situazione in questo senso?
“Abbiamo dei bilanci che al momento non ci permettono di fare investimenti di una certa caratura. Però con queste sinergie tra pubblico e privato si può ottenere una sorta di cittadella dello sport, che potrebbe essere un qualcosa di altamente qualificante per il territorio”.
Non manca tantissimo alle elezioni. Questo poco tempo a disposizione può essere un vantaggio o uno svantaggio?
“Il tempo corre in modo uguale per tutti. Noi naturalmente stiamo correndo dalla mattina alla sera. Non credo influisca più di tanto per l’esito finale. Dobbiamo essere bravi. Se si fosse continuato a votare col metodo maggioritario, l’amministrazione uscente avrebbe avuto un vantaggio. Ma col metodo proporzionale, nuovo per la città, siamo tutti sulla stessa barca. Chi è in carica, probabilmente può avvantaggiarsi perché è l’attuale governo con la città. Ma non è detto. Stavolta saremo 3 candidati sindaci, a oggi naturalmente, con più di 100 candidati. Credo sia la prima volta in assoluto”.
Cosa crede di avere in più dei suoi avversari, per queste elezioni?
“Francamente mi prende alla sprovvista (ride ndr). Trovo la mia forza nel fatto di essere chiaro e diretto con tutti i miei interlocutori. E’ un modo di fare sincero. Guardo negli occhi e non ho paura di dire no o sì, al sol fine di rimediare qualche voto. Sono convinto delle mie e nostre potenzialità. Sono coerente fino in fondo, anche a costo di perdere voti. Non faccio false promesse“.
La prima cosa che farebbe se diventasse sindaco?
“Ci accingiamo all’estate valmontonese. La prima sarebbe stringere un protocollo d’intesa con l’outlet e il parco giochi per avere un ritorno di immagine sul centro storico per dare lustro alle attività del centro storico”.